REDAZIONE@AOSTANEWS24.IT

Seggio UE, presunte interlocuzioni Testolin-Cdx. Il Presidente nega, ribatte Sammaritani: “sono avvenute”

di Redazione

di Redazione

L’ipotesi di ridurre il quorum per ottenere un seggio valdostano a Bruxelles ha suscitato nervosismo all’interno dell’aula del Consiglio regionale, ieri mattina 8 maggio.

A scatenare la querelle è stata un’iniziativa del gruppo PCP, che chiedeva se fosse vero quanto dichiarato dal Coordinatore di Fratelli d’Italia, Alberto Zucchi, rispetto alla disponibilità di aprire un tavolo di confronto tra le forze del Centrodestra e il Presidente della Regione per favorire l’elezione di un candidato valdostano a Bruxelles.

Lo scorso mese di aprile Zucchi aveva infatti dichiarato di aver “incontrato il Presidente della Regione Testolin per significargli la disponibilità ad aprire un tavolo di confronto politico, anche con gli alleati del Cdx, proprio per verificare la possibilità di avviare nella competente commissione Affari Costituzionali alla Camera l’iter per una eventuale modifica della legge elettorale europea secondo un pdl depositato dal loro rappresentante. Un progetto che prevederebbe la riduzione da 50 mila voti a 25 mila voti del quorum per poter ottenere un seggio a Strasburgo”.

Il Presidente della Regione, nella sua risposta, ha negato che tale incontro sia mai avvenuto. “Generalmente è mia abitudine confermare quanto dichiarato personalmente e non quanto dichiarato da altri”. Ed ha aggiunto: “nessun tavolo di confronto con il Centrodestra è stato aperto. Inoltre, di fronte a una mia puntuale richiesta alla Presidente Giorgia Meloni in occasione della sua visita ad Aosta nei giorni della Fiera di Sant’Orso, questa ha visto una sostanziale chiusura ed indifferenza alla tematica rappresentata. Peccato perché avrebbe potuto rappresentare un’apertura importante a dispetto del centralismo che più volte ha rappresentato questo Governo e che poco apprezziamo”.

Ed è qui, che nasce il casus belli. Nella sua replica Erika Guichardaz (PCP) ha tirato in ballo il Consigliere del Carroccio Paolo Sammaritani, come colui che avrebbe potuto confermare l’incontro al centro dell’interrogazione.

Tirato per la giacchetta, il Vicepresidente del Consiglio Sammaritani è intervenuto in aula spiazzando gli uditori. “Spiace che per fini politici chi rappresenta certi movimenti dipinga il Centrodestra come insensibile alle istanze dei valdostani, come se non ci fosse attenzione da parte del Governo nazionale verso la nostra realtà. Mi sento perciò di dover smentire quanto rappresentato dal Presidente perché, a onor del vero, queste interlocuzioni ci sono state e riguardavano il tentativo di far sì che ci fosse la possibilità di consentire più facilmente l’elezione di un candidato valdostano al Parlamento europeo. Non trovo dunque che sia corretto dipingere il Centrodestra come forza inerte verso questa istanza”.

Una risposta pubblica che ha smentito il Presidente Testolin, il quale a sua volta ha replicato tuonando in aula: “la costruzione di teatrini all’interno dell’aula di un Consiglio è poco edificante. Durante il giorno incontro migliaia di persone che mi rappresentano le loro istanze. Se questo è il meccanismo per sollecitare delle questioni, mettendo in piedi ricostruzioni fantasiose, allora chi lo fa ha sbagliato modalità. Le nostre azioni sono chiare ed i fatti lo dimostrano”.

Difficile dire se il tavolo di confronto per la modifica della legge elettorale europea in favore della Valle d’Aosta ci sia stato oppure no, ma visto il tono del dibattito è probabile che in aula – ieri mattina – sia stato toccato un nervo scoperto.