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Riforma elettorale, il CRE lancia un appello al Consiglio Valle: “approvate il referendum consultivo”

di Redazione

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L’appello rivolto ad ognuno dei 35 Consiglieri regionali è chiaro: “date la possibilità alla popolazione valdostana di esprimere il proprio orientamento sulla riforma elettorale regionale”. 

Mercoledì 11 gennaio, infatti, il Consiglio regionale della Valle d’Aosta si dovrà esprimere in merito alla richiesta di un referendum popolare consultivo su una materia di grande rilevanza. “È la prima volta da quando esiste la Regione Autonoma Valle d’Aosta – scrive il Comitato regionale per la riforma elettorale in una nota – che si concretizza la possibilità di applicare uno strumento di consultazione popolare prima di approvare una importante legge regionale. Si tratta di una decisione istituzionale di primaria importanza”. 

L’appello – lanciato da 64 persone, tra cui consiglieri e assessori comunali, esponenti di diverse organizzazioni politiche, sindacali e associative e comuni cittadini – chiede dunque ai Consiglieri regionali di esprimersi a favore del referendum consultivo per la riforma del sistema elettorale valdostano. È possibile aderire all’appello sulla piattaforma Change, al link https://chng.it/mRQ58JdPFn.

Nel merito del quesito o dei quesiti che verranno posti agli elettori “ci possono essere idee diverse, e ci potranno quindi essere dei SI’, dei NO e anche delle astensioni dal voto, ma quello che va salvaguardato è il principio della libera consultazione popolare preventiva”. Per i promotori, “opporsi a un referendum consultivo su una materia di grande rilevanza per l’intera comunità significherebbe negare lo Statuto speciale che prevede tale possibilità è andare contro ad una Legge regionale che lo ha opportunamente disciplinato”.

Tutti sono consapevoli della necessità di modificare l’attuale sistema per eleggere il Consiglio regionale, la Giunta ed il Presidente. Necessità di trovare un sistema che consenta stabilità delle maggioranze e dell’azione di governo e che consenta agli elettori di avere un effettivo potere decisionale e non di conferire deleghe in bianco che poi vengono stravolte dalle manovre e dai patteggiamenti in Consiglio regionale”, conclude il CRE.