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Entra nel vivo il progetto ‘Disinneschiamo il bullismo con le arti marziali’

di Redazione

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Migliorare la consapevolezza del proprio corpo aiuta a raggiungere un miglior equilibrio mentale. E viceversa. Le arti marziali, pur essendo uno sport di contatto, fanno della connessione mente-corpo, del rispetto delle regole e della disciplina di sé i propri punti cardine. E se si riuscisse a portare questi principi nella vita di tutti i giorni? E se, attraverso le arti marziali, si potesse agire contro il bullismo?

È da quest’idea che prende vita il progetto ‘Disinneschiamo il bullismo con le arti marziali’, realizzato dall’associazione sportiva ‘Aikido VDA’ nell’ambito dell’avviso pubblico promosso dall’assessorato al Sistema educativo, per favorire la presentazione di progetti a carattere locale e/o regionale capaci di generare nuove possibilità e soluzioni a problemi e priorità che impattano sulle giovani generazioni.

La fase di realizzazione del progetto è iniziata nel mese di marzo ed è ora entrata nel vivo. Insieme a Rocco Foti, maestro 4° Dan di Aikido, e alla dott.ssa Selena Spalla, psicologa dello sport e dell’età evolutiva, le classi 1B SSAS ,1A/1B OELE dell’ITPR ‘Corrado Gex’ di Aosta e le 1IAM, 1MAT del ‘Don Bosco’ di Châtillon sono state coinvolte in attività teoriche ed esperienziali pensate per prevenire il fenomeno del bullismo nelle scuole, con l’intento anche di migliorare il clima relazionale all’interno del gruppo classe e con la possibilità di avvicinare i ragazzi al mondo delle arti marziali.

Gli alunni, spiega una nota, “sono stati coinvolti in alcuni incontri in classe in cui si è parlato di bullismo in una cornice in cui potessero sentirsi accolti e guidati nell’espressione dei loro vissuti. Si è arrivati tutti insieme, attraverso un flusso di idee, alla realizzazione di storie di vita, immaginarie ma che inevitabilmente raccontano un po’ di loro, che diventeranno podcast da registrare direttamente in radio dagli stessi ragazzi”. 

Infine, le classi hanno avuto la possibilità di sperimentare la pratica dell’Aikido, in cui è stato importante far emergere, grazie anche all’intervento della psicologa, “come la ‘disciplina interiore’ delle arti marziali favorisca un maggior equilibrio mentale ed una migliore regolazione delle proprie emozioni”.

La volontà di organizzare questo tipo di progetto nasce nel 2019 dopo 10 anni di insegnamento della disciplina dell’Aikido – spiega Rocco Foti, responsabile del progetto -. Purtroppo i fatti di cronaca mi hanno sempre dato un senso di frustrazione: sentivo di avere gli strumenti per dare il mio contributo ma, anche dopo aver organizzato corsi di difesa personale, non riuscivo ancora a dargli una forma completa. Uno dei punti di forza del progetto è stato il suo ampliamento attraverso le collaborazioni attive con le scuole ed il supporto e coinvolgimento della dottoressa Selena Spalla e della dottoressa Beatrice Caddeo. Sentivo che il progetto avrebbe potuto essere accolto con entusiasmo dalle scuole ma il risultato è molto al di sopra delle aspettative e il riscontro che abbiamo ricevuto dagli alunni è stato davvero notevole, sintomo che anche loro sentono il bisogno di progetti di questo tipo”.