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Per il Tribunale di Aosta l’associazione mafiosa aveva con Vierin un rapporto privilegiato

di Redazione

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Nelle 548 pagine del Tribunale di Aosta, in cui si motiva la sentenza Geenna su una presunta locale di ‘ndrangheta ad Aosta, scoperta dai carabinieri e dalla Dda di Torino, si legge che Laurent Vierin, ex “enfant prodige” della politica valdostana, nonché ex Presidente della Regione Valle d’Aosta, avesse rapporti con i fratelli Di Donato,  tali Marco Fabrizio Di Donato, condannato a 9 anni di carcere dal tribunale di Torino, e Roberto Alex Di Donato condannato a 5 anni e 4 mesi sempre a Torino il 17 luglio.

Il Tribunale di Aosta scrive nelle motivazioni che “ai momenti antecedenti alle elezioni, può ricordarsi come dalla telefonata del 2 maggio 2018, tra Giachino Alessandrocondannato a 11 anni di carcere per associazione mafiosa dal tribunale di Aostae Raffaelli Massimo, si evince che era stato organizzato un incontro con un uomo politico, che, a sua volta, dalla telefonata del 4 maggio 2018, si comprendesse essere Laurent Vierin, dove era prevista la presenza dei fratelli DI donato.

L’incontro in effetti si svolge il 4 maggio 2018, e dal servizio OCP eseguito, risulta che effettivamente nell’abitazione di Giachino sono entrati Di Donato Roberto e Laurent Vierin” continua il Tribunale di Aosta.

E’ difficile non valutare, al fine di rendersi conto dell’elevatissimo livello di influenza raggiunto dall’associazione mafiosa, il rapporto privilegiato che i soggetti pluripregiudicati (DI Donato Roberto, e lo stesso Di Donato Marco, pur se di fatto non intervenuto all’incontro) e un semplice dipendente del Casinò di St. Vincent, hanno con Laurent Vierin, allora Presidente della Regione Valle d’Aosta e prefetto” scrive ancora il Tribunale di Aosta.

Nelle motivazioni c’è anche scritto “Viene poi anche organizzato, il 12 maggio, e quindi solo una settimana dopo l’incontro a casa di Giachino, un aperitivo con il DI Donato Roberto, Giachino, Laurent Vierin e Lazzaro Salvatore (commercialista non indagato). L’aperitivo, tra l’altro, ha avuto luogo in un locale (Bar Nord)”.

Come scrive ancora il Tribunale di Aosta “l’incontro a casa di Giachino, ha evidentemente l’effetto di assicurare a Vierin Laurent l’appoggio elettorale dei due fratelli Di Donato. Alcuni giorni dopo, immediatamente a ridosso delle elezioni, precisamente il 12 maggio 2018, presso il bar “Nord”, sito nel quartiere Cogne di Aosta (Ove si trova la maggior parte di immigrati di origine calabrese), viene organizzato un aperitivo in favore di Vierin Laurent, con evidenti finalità elettorali”.

Sembra poi che Laurent Vierin abbia detto a Giachino di sostenere anche una sua candidata.

Come scrive il tribunale di Aosta “sempre il 15 maggio 2018, viene intercettata una telefonata tra Camaschella Deborah Rosa – candidata con l’UVP alle elezioni regionali del 2018 – e Giachino Alessandro. Nella conversazione, si comprende che Vierin, avrebbe dato il proprio consenso a sostenere la Camaschella, con un certo numero di voti, Giachino gliene promette 30”.

“La conversazione è tratta dalla telefonata del 15 maggio 2018, in entrata sull’utenza di Giachino Alessandro. Giachino dice a Camaschella: “eh… sì ho sentito Laurent oggi, va bene, io al massimo sono 30 eh, te lo dico già, però se dico una cosa è quella eh…. E Camaschella risponde: va benissimo

La telefonata riveste un importante particolare, perché evidentemente è successiva ad un accordo intercorso tra Vierin e Giachino, circa l’impegno del sodalizio criminale a sostenere il primo facendo votare da quegli elettori controllati dall’associazione” conclude il Tribunale di Aosta.

Simone Nigrisoli