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‘The Stone’, gli arrestati tornano in libertà: il GIP mette in discussione “i gravi indizi di colpevolezza”

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di Giuseppe Manuel Cipollone

Una lunga udienza avvenuta oggi, 22 maggio, durante la quale sono stati presentati nuovi documenti dalle difese e al cui termine il giudice per le indagini preliminari (GIP) del tribunale di Aosta, Giuseppe Colazingari, ha stabilito che l’imprenditore Ezio Colliard e l’architetto Valerio Cappelletti possono tornare in libertà.

Ai due imputati viene contestato dal PM un presunto accordo di natura corruttiva – per un importo di 300.000 euro – che l’imprenditore avrebbe dovuto versare all’architetto attraverso una consulenza falsa, affinché questo agisse in funzione dell’approvazione del progetto del palazzo ‘The Stone’ a Valtournenche. Cappelletti è infatti membro della commissione edilizia del comune dove dovrebbe sorgere la maxi opera. Secondo gli inquirenti una prima tranche di 10.000 in assegno circolare era già stata consegnata poco prima dell’arresto, avvenuto venerdì 19 maggio in P.za Chanoux dopo un incontro fra le parti in un noto studio notarile aostano.

Cautela del GIP: convalidato l’arresto, ma mancano i “gravi indizi di colpevolezza”

Soddisfazione è stata espressa dagli avvocati della difesa di Colliard e Cappelletti, i quali hanno ribadito l’estraneità dei propri assistiti rispetto alle ipotesi di reato.

Infatti, sebbene la convalida di arresto sia stata riconosciuta, confermando l’operato delle Fiamme Gialle al momento del fermo, nell’ordinanza del GIP Colazingari viene evidenziata una mancanza dei “gravi indizi di colpevolezza” che sarebbero dovuti emergere dalla documentazione prodotta dal PM e dagli interrogatori agli imputati, essenziali per giustificare la prosecuzione degli arresti domiciliari per i due indiziati.

Per il GIP sebbene i contatti fra i due soggetti siano frequenti, delle intercettazioni sarebbero invece “sporadici” i riferimenti all’approvazione del progetto ‘The Stone’. Oltre a ciò, il ruolo intrinseco di Cappelletti – membro di una commissione puramente consultiva – sarebbe marginale nell’iter di approvazione del complesso.

Sullo sfondo, poi, anche un maxi progetto di un altro complesso alberghiero del tutto estraneo al palazzo ‘The Stone’ e non oggetto di contestazione. Un’operazione da oltre 25 milioni di euro, che in via di principio avrebbe potuto giustificare il pagamento di una importante consulenza all’architetto Cappelletti.

Un’ordinanza del GIP, pertanto, che seppur evidenzi delle possibili opacità in merito alle ipotetiche modalità di pagamento della consulenza contestata (giustificabili anche con l’intenzione di pagare meno imposte), riconosce un quadro indiziario non abbastanza solido tale da trattenere i due agli arresti domiciliari.

Giuseppe Manuel Cipollone

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