La partenza è di buon mattino, con l’unico mezzo che permettere di arrivare a Cogne: l’elicottero. La Giunta regionale è attesa in paese per un incontro con l’Amministrazione comunale e per un confronto con i rappresentanti locali e i cittadini più attivi. La volontà dichiarata è raccogliere le istanze del territorio e dimostrare vicinanza alla comunità.
Per noi, invece, è l’occasione di vedere dal vivo le aree del comune più colpite, a partire dalla strada regionale all’altezza di Epinel fino alla frazione di Valnontey. E lo scenario effettivamente non è dei migliori, le infrastrutture hanno danni ingenti: la S.R. 47 è letteralmente spezzata, dove prima c’erano le carreggiate stamane scorre l’acqua, tanto docile che è difficile immaginare la sua potenza quando ha sventrato il muro di contenimento, la strada e anche interi metri cubi di terreno. In Valnontey, invece, se non ci fossero dei pini verdi e lussureggianti a corredo, il paesaggio a tratti sarebbe vagamente lunare. Grossi massi, pietre, cumuli di terra, insieme a quel che rimane del fango che si sta essiccando e indurendo. Ma i volontari e soccorritori lavorano in silenzio.
Le difficoltà non mancano, però, in paese la gente sorride e torna ad una sua normalità tutta particolare. Certo, a luglio, siamo abituati a vedere la vallata in modo ben diverso, piena di turisti e escursionisti. Ma nonostante tutto il paese sta reagendo, eccome. E qui e lì, anche i turisti più stoici non mancano: chi non ha avuto fretta di lasciare la località ora si gode una calma che ricorda un paese di inizio novecento, quando ancora il turismo non era di massa e il forestiero era davvero un viandante da accogliere in casa casa propria.
Qualcuno lo abbiamo trovato anche noi, di AN24, come la famiglia Velzi, fratello e sorella, originari di Milano. E’ Franco che ci racconta: “siamo arrivati qua sabato 29, intorno a mezzogiorno, proprio a ridosso dell’ondata di maltempo. Noi abbiamo preso in affitto due case.
Poco dopo l’ora di pranzo ha iniziato a piovere, nel pomeriggio sempre più intensamente, ma non ci siamo allarmati subito. E’ la mattina dopo, domenica 30, quando ci siamo svegliati e il padrone di casa ci ha avvisati delle esondazioni, che ci siamo resi conto pienamente della situazione.
La prima contingenza che abbiamo incontrato è stata quella dell’acqua, ce la siamo cavata grazie al padrone di casa che aveva delle grosse taniche che ci ha consegnato. Ma il grosso problema rimane la questione della strada regionale. Io sono ancora qui perché avevo in programma di rientrare lunedì prossimo, non ho urgenza. Loro (indicandoci i famigliari) sono in pensione e sarebbero rientrati addirittura il 19 luglio.
Mio nipote che invece era venuto su, con la piccola e la moglie, aveva in programma di rientrare domenica 30, ha dovuto prolugare un po’ la permanenza: è potuto scendere martedì con l’elicottero. Devo dire che i soccorritori sono stati efficaci, tutta la macchina è stata efficiente. Abbiamo avuto il medico a disposizione, la farmacia, il padrone di casa cordiale, sono stati tutti disponibili”.
AN24: in paese si vedono anche dei turisti come voi, avete scelto di rimanere…
Franco V.: “sì, è così. Noi aspettiamo comunque delle notizie. Il Vicesindaco – che mi ha consegnato il certificato giustificativo da dare poi in azienda – ci ha accennato che già dalla prossima settimana una strada provvisoria, quantomeno per farci defluire a valle, ci sarà. Noi siamo qui con tre auto, io avendo già in programma di tornare lunedì prossimo ho preferito attendere per vedere se ci lasciano scendere con i nostri mezzi. Stiamo attendendo di sapere cosa ci diranno settimana prossima.
Ma in fondo qui è tutto aperto, le persone sono gentili e accoglienti. Cercheremo di passare qualche giornata in tranquillità. Certo questa cosa che dicono i telegiornali, che ci vorrà un mese per riaprire la strada, sta un po’ spaventando chi dovrebbe venire qui”.
Ma in paese ci sono anche i residenti, i cogneins doc. Come Max Glarey, titolare di un’attività agro-turistica in Valnontey, che a margine dell’incontro con la Giunta regionale, ci spiega un po’ le istanze e le idee che emergono dal territorio.
Max Glarey: “quella di stamane è stata una riunione interessante, gestita bene. Non si è trasceso in richieste assurde, si è concordato che prima di pensare di far tornare dei turisti qui – per quanto tutti li vorremmo accogliere – è meglio andare per step. La prima priorità è ridare ogni servizio essenziale a tutti, a partire dalle strade, per riportare la normalità. Poi, passo dopo passo, bisognerà stimare il danno alle attività, qui si vive di turismo e almeno il mese di luglio è perso.
Io mi trovo proprio in Valnontey, la più colpita. Servirà aiuto. Si è parlato della sospensione dei mutui, dei ristori. Si è anche riflettuto su come non farsi travolgere da questa vicenda, ma anzi se possibile coglierla per migliorare anche qualche criticità che vi era prima delle esondazioni”.
L’allevatore e imprenditore turistico sottolinea ancora: “è bene che non si perda tempo. Ribadisco la prima cosa è ripristinare i servizi fondamentali, poi servirà investire sul territorio attraverso fondi regionali, nazionali e anche europei”.
Il nostro giro per le strade del paese, non è ancora finito. Incontriamo anche un’altra figura importante per la comunità, il parroco Don Carlo Luisetti. Anche lui ci lascia un pensiero: “l’augurio è che si possa avere il collegamento stradale quanto prima, perché le persone hanno necessità di lavorare. E l’altro grande augurio al paese è quello di rimanere uniti come ora, non lasciarsi scoraggiare e abbattere, perché in un momento così può essere facile avere queste sensazioni nel cuore”.
AN24: Don Carlo, com’è adesso la situazione qui?
Don Carlo: “la situazione in paese adesso è tranquilla, hanno ripristinato tanti dei servizi essenziali, come l’acqua, la luce e il telefono, che i primi giorni mancavano. Ora con gli elicotteri ci porteranno i rifornimenti, ma in giro si vede che c’è la voglia di riprendere, ci si aiuta tanto. Ci sono tanti volontari, i giovani, tutti aiutano a sgomberare dove ci sono stati dei danni. Queste persone stanno mostrando la parte più bella della nostra comunità, che viene fuori nel momento del bisogno.
E poi anche la chiesa è sempre aperta, sia per i bisogni spirituali che materiali” (sorride).
L’incontro della Giunta Testolin con i rappresentanti di Cogne
E’ il Presidente Renzo Testolin a prendere la parola in conferenza stampa per riassumere il lungo incontro con i rappresentanti locali. Ma è un Presidente soprattutto focalizzato nel far passare alcuni messaggi: “vogliamo far emergere un messaggio: metteremo tutte le risorse e i mezzi necessari per ripristinare le strade, le fognature e le restanti infrastrutture danneggiate. Già da domenica o lunedì prossimi intendiamo portare i mezzi d’opera a Epinel per iniziare i primi interventi di ripristino. Poi penseremo, assieme al territorio, le modalità di rilancio”.
Ed è proprio sul dossier turismo che il Presidente, dopo un iniziale entusiasmo, ora frena: “abbiamo davvero apprezzato la disponibilità da parte del Ministro (Santanchè). Su questa iniziativa ‘Cogne mette le ali’, valutate tutte le variabili, usciremo con un comunicato stampa”.
E poi spazio al tema dei ristori, della cassa integrazione e ai passaggi per stimare i danni in funzione dell’ottenimento dello stato di calamità: “in primo luogo, abbiamo lavorato per una ricognizione puntuale dei danni. Martedì saliranno i tecnici della Protezione civile per una valutazione precisa, per poi concludere l’iter della richiesta di stato di calamità”.
Il Sindaco di Cogne, Franco Allera, sottolinea invece la sinergia istituzionale che servirà anche in futuro per risolvere i problemi: “voglio evidenziare che l’evento è successo sabato, siamo a giovedì e abbiamo già alcune certezze. In questi momenti riuscire a lavorare in sinergia, tutti insieme, è raro. Ma dobbiamo continuare così”.
E’ infine Luigi Bertschy, Assessore ai trasporti, a concludere l’incontro: “abbiamo un caso di grande efficienza dell’aeroporto valdostano, che ha permesso agevolmente le operazioni di evacuazione. Questo è un caso in cui si capisce la grande importanza di alcune infrastrutture”.
Giuseppe Manuel Cipollone