Alla fine la spaccatura è arrivata: Stefano Aggravi è uscito dalla Lega Vallée d’Aoste, ma non da solo. A seguirlo su una nuova strada altri due consiglieri regionali, Dino Planaz e Dennis Brunod.
Con una lunga lettera di dimissioni, i tre, hanno esposto le ragioni della loro uscita, descrivendo le tappe che – a partire dal disaccordo sulla nuova legge elettorale proposta dal centrodestra – hanno portato ad una rottura definitiva con la Lega. In più passaggi i consiglieri contestano alla Lega di essersi contraddetta, sostenendo come il clima interno al partito sia diventato avvelenato.
Una lettera che evidenzia un disagio profondo e articolato, ma che focalizza l’attenzione sulla richiesta della segreteria della Lega (rigettata) di ritirare la firma alla legge elettorale precedente alla proposta sottoscritta dal centrodestra. In particolare, ad esser contestato dai fuoriusciti è il principio del “simul stabunt, simul cadent”, contenuto nella proposta di legge del centrodestra, ovvero l’automatico scioglimento del Consiglio Valle in caso di caduta del presidente di giunta.
I tre si dicono “coscienti della responsabilità (…) e in linea con il percorso politico sin qui condotto all’interno della Lega, nonché del Consiglio Valle”, ma rivendicano “la libertà di dissentire da scelte fatte in altre stanze e altri luoghi, da scelte imposte e non discusse, da improvvisi cambi di rotta sostenuti da un clima infame costruito e voluto ad arte anche da chi non riconosciamo più rispetto al tanto lavoro ed alle battaglie condotte insieme”.
Di qui la scelta, per reazione , “di proseguire la battaglia politica lungo un’altra via con l’intento di radunare tutte quelle singolarità e forze libere che si riconoscono nei valori dell’autonomia speciale, del federalismo, della salvaguardia dell’identità e delle tradizioni della nostra Valle, della difesa delle libertà individuali e dei valori conservatori della nostra società”.
Una frattura che porta via dalla Lega tre consiglieri e un po’ di serenità in vista di un congresso originariamente previsto ad ottobre 2023 ed ora – con ogni probabilità – posticipato al 2024.
Giuseppe Manuel Cipollone