Il diktat imposto dalla sentenza della prima sezione del tribunale di Torino ha funzionato: il tribunale – su ricorso delle Rete antirazzista – aveva stabilito che il requisito della residenza di almeno 5 anni in Valle d’Aosta per accedere ai mutui agevolati di Finaosta era “discriminatorio”. Così il governo regionale, recependo la sentenza, ha deciso di non ricorrere in appello, ma anzi a detta del presidente Testolin di trasformare la sentenza in un’opportunità.
Ad annunciarlo il presidente della giunta, questa mattina, durante la consueta conferenza stampa: “al netto della sentenza, c’è stata una valutazione del governo regionale in funzione del cambiamento delle esigenze del mercato e questa può diventare un’opportunità. C’è una ricerca affannata di personale per le attività ricettive, per gli enti pubblici, per le forze dell’ordine. Il personale che viene a lavorare in Valle da fuori e potrà così essere beneficiario” dei mutui agevolati. Per Testolin non era conveniente resistere in giudizio sul requisito dei 5 anni vista la giurisprudenza già assodata in tal senso.
A fare da contraltare all’estensione delle maglie nell’accesso ai mutui agevolati regionali, l’estensione dell’obbligo di residenza nell’abitazione finanziata – acquistata su territorio regionale – viene esteso fino alla scadenza del finanziamento. Ciò significa che il beneficiario del mutuo potrà sempre cambiare residenza, ma dovrà estinguere completamente il debito contratto.
La Regione procederà con un ricorso alla Corte costituzionale per la parte che riguarda i mutui per le ristrutturazioni.