Le imprese valdostane mostrano un clima ottimista, ma le prossime chiusure del tunnel del Monte Bianco per il rifacimento delle volte stanno iniziando a influire sui dati dell’export. Questo emerge dall’indagine previsionale relativa al terzo trimestre condotta dalla Confindustria Valle d’Aosta, durante l’assemblea generale dall’associazione degli industriali valdostani, che ha coinvolto il 22% delle aziende associate. I risultati dell’indagine, presentati durante l’assemblea tenutasi oggi, mostrano un miglioramento nelle previsioni occupazionali, con un saldo ottimisti-pessimisti che passa dal +4,44% al +28,26%. Il ricorso alla cassa integrazione guadagni si mantiene stabile al 2,44%. La produzione registra una crescita del 22,2% per il primo trimestre del 2023. Il tasso di utilizzo degli impianti migliora leggermente, attestandosi al 75,14%, mentre gli investimenti rimangono sostanzialmente stabili: gli investimenti per ampliamenti aumentano del 35%, quelli per sostituzioni del 25%.
Tuttavia, l’unico dato in lieve calo riguarda l’export, principalmente a causa delle incertezze nei mercati tedesco e francese, che sono i principali partner commerciali dell’Italia, e anche a causa della prossima chiusura del tunnel del Monte Bianco. L’export passa infatti da un +23,08% nel trimestre precedente a un +18,52% attuale. Le aspettative per nuovi ordinativi migliorano, con un saldo ottimisti-pessimisti che passa dal +25,58% al +31,82%. Ciò è dovuto a un miglioramento nella composizione del carnet ordini, con una diminuzione delle aziende con ordini a un mese (che scendono al 16,67%), aziende stabili con visibilità da 1 a 3 mesi (+33,33%) e un aumento delle aziende con visibilità superiore a tre mesi, che rappresentano il restante 50%.
La media generale dei tempi di pagamento si attesta a 58 giorni, mostrando un miglioramento rispetto alla rilevazione precedente. Nel caso della pubblica amministrazione, invece, la media dei tempi di pagamento è di 64 giorni. È importante notare che il numero di imprese che segnalano ritardi nei pagamenti è diminuito, passando dal +54,76% registrato nel trimestre precedente al +39,13% attuale. Questi dati indicano un’evoluzione positiva nella gestione dei pagamenti, con un ridotto numero di imprese che segnalano ritardi negli incassi.
La preoccupazione degli industriali per le chiusure annuali del Traforo del Monte Bianco
Dopo i messaggi del presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi e del vicepremier Antonio Tajani, spazio al tema caldo del momento: le chiusure annuali che per 18 anni dovrà subire il Traforo del Monte Bianco.
Chiara la posizione di Confindustria che spinge per il raddoppio della canna e per qualsiasi altra opportunità che possa mitigare gli effetti negativi sull’economia regionale con la chiusura del tunnel.

La chiusura annuale – a partire dal 4 settembre prossimo – per il rifacimento della volta “è un buco nero per questa regione e le sue imprese”, dice categorico Francesco Turcato, presidente della Confindustria Valle d’Aosta. “L’unica alternativa a questi 2.000 giorni di chiusura è il raddoppio dell’attuale struttura, che si può realizzare nei prossimi cinque-sei anni, lasciando aperta l’attuale infrastruttura che sarà poi rimodernata successivamente”, spiega ancora Turcato. Che poi aggiunge: “non resteremo fermi a subire questa ingiustizia, il governo conosce questo problema, e si sta attivando con il governo di Parigi. Sentiamo l’appoggio di Confindustria e di una larga parte della popolazione valdostana, che ci incoraggiano ad andare avanti in questo impegno, che sentiamo decisivo”.