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Ciclabile, i cittadini si lamentano? “avete rotto i coglioni”: Sarah Burgay come la regina Maria Antonietta

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di Giuseppe Manuel Cipollone

Io non se la regina Maria Antonietta, consorte di Luigi XVI, sarebbe arrivata a tanto. Se non altro perché la storica, e un tantino calunniosa, citazione che le è stata attribuita – maestà il popolo ha fame?!Se non hanno pane, che mangino le brioches” – probabilmente non la pronunciò mai, ed è figlia della propaganda illuminista ben disposta a riscrivere la Storia a proprio uso e consumo. Quand’anche l’avesse detta poi – visto anche l’esito infausto della sua parabola terrena – persino la regina di Francia avrebbe avuto una qualche remora a dire al popolo che si lamentava “avete rotto i coglioni”.

Le stesse remore, invece, non le ha avute Sarah Burgay, semisconosciuta mandataria della volontà popolare nella nostra piccola città, in quanto consigliere comunale di maggioranza ad Aosta. Una consigliera che in due anni e mezzo di mandato, in tutta onestà, non viene ricordata per una qualsivoglia azione o proposta politica, ed ora lo sarà – suo malgrado – per una certa arroganza dimostrata.

Stanca delle polemiche circa la pista ciclabile che ricorrentemente comparivano sul noto gruppo social ‘Sei di Aosta se…’, Sarah Burgay ha deciso di manifestare tutto il suo sdegno verso gli aostani irriconoscenti per un siffato “salto nel futuro”, con un post (poi oscurato) che è tutto un programma: “Mi sono tolta da ‘Sei di Aosta se…’ dove già da un po’ restavo – soffrendo – per spirito di servizio, cercando di spiegare quello che sapevo e di smorzare le polemiche. E adesso finalmente posso urlare quello che avrei voluto scrivere sotto i duemila post imbecilli sulla ciclabile, sugli alberi, sull’Arco d’Augusto: avete rotto i coglioni!.

Un post che sicuramente non si addice ad un consigliere comunale, che fino a prova contraria è pagato anche per accettare le critiche per delle scelte politiche discutibili, almeno finché queste non siano offese personali. Post che infatti ha ricevuto subito la pronta risposta di una degli amministratori del gruppo Facebook in questione.

Ma niente lo “spirito di servizio” della Burgay non ha retto a tanta acredine verso la pista ciclabile, che – nel bene o nel male – sta cambiando profondamente la viabilità e l’urbanistica cittadina inseguendo il sogno di trasformare la piccola “Aosta come Amsterdam”. Chi manifesta disappunto ha semplicemente rotto i coglioni, perché tornare al risciò è il futuro e chi non lo capisce è semplicemente un ferro vecchio del progresso.

Qualcosa mi dice però che tanti cittadini aostani stiano nutrendo un pensiero uguale e contrario a quello espresso dalla consigliera Burgay: nel mentre che trasformiamo Aosta in Amsterdam, se almeno qualcuno di questi consiglieri comunali si trasferissero nella capitale olandese al posto di restare qui, sarebbero tante – ma tante – “rotture di coglioni” (semicit.) in meno.

Giuseppe Manuel Cipollone

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