Un incidente diplomatico dietro l’angolo, forse. O forse gli esiti ineludibili di una manovra a tenaglia, coordinata fra l’Union Valdôtaine e il Centro Autonomista, che prima o dopo dovrà arrivare al punto: il ridimensionamento dell’ala progressista nella Giunta di Aosta.
Così l’annuncio dell’accordo, sancito oggi in conferenza stampa, alla presenza dei quattro rispettivi Presidenti di partito – Joel Farcoz (UV), Stefano Aggravi (RV), Aldo Di Marco (Pl’A) e Ronny Borbey (SA) – per ampie parti ha semplicemente confermato quanto già sul piatto: il nuovo perno della coalizione che sarà contrapposta – verosimilmente – alla coalizione del Centrodestra valdostano, sarà a trazione autonomista. Gli altri restano appendici, più o meno importanti, ma pur sempre tali. Uno schema che si potrebbe ripetere anche a livello regionale, seppur il progetto-pilota resta il Comune di Aosta.
Ovviamente il primo partito ad esser tirato in ballo è il Partito Democratico, la seconda gamba della coalizione che fin qui ha retto i destini sia in Piazza Deffeyes che in Piazza Chanoux. Ed è proprio questa la partita che si apre ora, già alle 19:00 di oggi, quando ai Dem sarà presentato il documento/accordo del blocco autonomista. Il tempo stringe, in effetti.
Un rebus difficile per il PD, attraversato da una faglia. Se non scaricato quantomeno ridimensionato pubblicamente dall’UV, ora il movimento deve trovare una risposta nel braccio di ferro che – volente o nolente – si è aperto: se dovesse cedere troppo perderebbe la faccia, se tenesse duro – o meglio troppo duro – il tavolo si spaccherebbe. Certo che stavolta il rospo è particolarmente indigesto per i democratici.
In una posizione non semplice è ora anche l’UV, che ha appena detto pubblicamente di non volere legare ulteriormente i propri destini a quelli del PD. O almeno non così strettamente. Dall’altra però, per il Leone Rampante, resta l’esigenza di tenere i Dem nella propria orbita, con il loro bacino di voti che – in particolare ad Aosta – non è secondario.
Impossibile quindi, ad oggi, entrare ufficialmente in dettagli da parte del blocco autonomista, anche perché la partita vera si apre solo ora. Ed è – malgrado le formule di rito – soprattutto quella sui nomi del Sindaco e Vicesindaco. Nessuna certezza su questo fronte, se non che una lista di profili è già stata vagliata.
L’Assessore Clotilde Forcellati resta il primo nome da salvaguardare per i Dem. Ma al tavolo siederanno in molti e – a sorpresa – qualcuno tira fuori dal cilindro anche il nome di Luisa Trione. Di grande tradizione democristiana, in quota Stella Alpina, donna di esperienza politica e amministrativa di lungo corso.
E Gianni Nuti? Al contrario di quanto detto dalla stampa, giura qualcuno, non è mai stato escluso a priori. Ma d’altronde, osservano gli stessi, se hai passato le ultime settimane a rilasciare interviste con un tono vagamente vittimistico, oppure dai il via libera ad un video sulla pagina ufficiale del Comune dove sembri congedarti con la cittadinanza, il passo indietro lo hai fatto da solo. O quasi.
Insomma l’intreccio politico è ancora ingarbugliato, ma il tempo per sbrogliarlo – sotto l’ombrello autonomista – è veramente molto poco.
Giuseppe Manuel Cipollone