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Ad Aosta nessuno molla l’auto, nonostante la ciclabile: ed ora neanche i Vigili urbani trovano posteggio

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di Giuseppe Manuel Cipollone

Questa è la foto dell’estate, si potrebbe dire, che riassume bene la nuova viabilità del Comune di Aosta che si scontra con la resilienza dell’automobilista medio aostano, sempre meno deciso ad abbandonare il comfort della propria quattro ruote per convertirsi ai più ecologici velocipedi. Bisogna esser onesti: aprire la pista ciclabile nel cuore della città, cambiando i connotati della sua viabilità, è stata una scelta mai decollata del tutto. Tante critiche, tantissime resistenze, le preoccupazioni dei commercianti, ed ora che la via “esclusiva” per biciclette è una realtà, è molto raro vederla utilizzata in modo adeguato.

Quella che sembra esser decollata, invece, è l’inventiva degli automobilisti aostani, alla costante ricerca di nuovi spazi che possano fungere da stalli auto, ora che la situazione è persino peggiore di prima. Con buona pace della salubrità ambientale, gli aostani non stanno lasciando l’auto, nemmeno ci pensano. Al massimo li vediamo incolonnati nelle ore di punta o impegnati in gincane fra le vie del centro, che durano più di prima inquinando peggio di prima.

E così – con sommo stupore dei verdi nostrani – ognuno si industria come può per non mollare l’automobile, anche in situazioni limite, anche a costo di lanciarsi in sempre più lunghe sequele di imprecazioni. E se anche i Vigili urbani non trovano più posteggio, magari per necessità di servizio, qualcosa vorrà pur dire.

La foto della volante della Polizia locale, a suo modo emblematica, per onore di cronaca risale a circa due settimane fa. Nel mentre volevamo sincerarci che stanzionare all’innesto tra C.so Battaglione e via Lys non fosse semplicemente un caso fortuito, ma l’ennesima nuova abitudine nata fra automobilisti con le spalle al muro dopo la novità green di chi esultava “Aosta come Amsterdam”. Si forse, come Amsterdam. Ma anche meno, cari miei.

C.so Battaglione, ore 11:30 di venerdì 9 agosto

Giuseppe Manuel Cipollone