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Accordo UV-centristi, pomeriggio caldo e partiti in tilt: il PD resta alla finestra, ma intanto sbircia a sinistra

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di Giuseppe Manuel Cipollone

Le indiscrezioni si erano susseguite, ma – in politica – le indiscrezioni hanno sempre un valore particolarmente relativo. Ora però la soffiata si è fatta più sostanziale, con un accordo politico raggiunto tra Union Valdôtaine e il Centro Autonomista per le elezioni amministrative di Aosta.

Un accordo che avrebbe alla base un documento condiviso, in attesa di esser annunciato e formalizzato in conferenza stampa. Difficile, per il momento, stabilire se e quanto la novità sposterà gli equilibri in vista della campagna elettorale, ma la fuga di notizie di ieri ha sicuramente dato il via ad un pomeriggio di grande fermento nei partiti.

Diversi in casa unionista si sarebbero prodigati per sedare i malumori crescenti in arrivo da sinistra, o almeno da quella parte di sinistra ancora disposta a sedersi al tavolo delle trattative. Un malumore cresciuto al punto che qualcuno, in casa del Leone Rampante, per uscirne, deve aver dato come “non consolidato” l’accordo stesso con i centristi. Eppure senza una smentita ufficiale da parte del Comité unionista, di ora in ora, l’ipotesi del blocco autonomista si rafforza.

Da questo punto di vista, è ora il Partito Democratico a voler prendere tempo: i dem sono alla finestra in attesa di avere elementi concreti, come ad esempio il testo dell’accordo, per valutare la propria posizione. A confermarlo è il Segretario regionale del PD, Luca Tonino, che – pur restando abbottonato – dice: “siamo in attesa di avere elementi concreti dall’UV, per noi è fondamentale comprendere al meglio il perimetro politico”.

Fra gli invitati al tavolo delle trattative, in effetti, il Partito Democratico resta il più esposto: con diversi punti di riferimento nella Giunta uscente, o almeno vicini ad una sensibilità progressista, sarà il partito che più di altri spingerà per una cesura sfumata rispetto a quella che si sta delineando ora all’orizzonte. La testa più in bilico – metaforicamente s’intende – resta quella del Sindaco Gianni Nuti. E d’altronde lo stesso Sindaco uscente, in diverse interviste pubbliche, sembra già parlare con toni da martire o – forse – da capro espiatorio.

Candidato Sindaco, totonomi o “killeraggio” dei potenziali successori?

E se lo schema delle alleanze sembra iniziare a prendere forma, diverso è un punto altrettanto fondamentale: anche se il Sindaco Nuti balla, ancora non è emerso il nome di un successore da ritenersi attendibile. Il sospetto, invece, è che in questa fase siano ancora in atto voci e contro-voci a mezzo stampa senza troppe fondamenta.

Il primo ad esser citato è stato Stefano Borrello, ex Consigliere e Assessore regionale in quota Stella Alpina. Oggi, l’ex stelluto, tornato in forze ai Vigili del Fuoco a tempo pieno, resta un attento osservatore della politica locale. Ma la sua potenziale candidatura a Sindaco, per adesso, non va oltre ad una voce suggestiva. Stesso discorso dicasi per un altro nome circolato, seppur molto fugacemente: ovvero l’Assessore comunale alle Politiche sociali, Clotilde Forcellati.

Chi invece ha un profilo diverso, centrista e impegnato nel sociale, è Jean Dondeynaz, da poco riconfermato nel ruolo di Segretario regionale della CISL Vd’A. Un profilo, peraltro, ben digeribile alla sinistra moderata. I detrattori – di lui – dicono che non abbia l’attrattiva necessaria per polarizzare il consenso, specie contro avversari ben più rampanti. Ma resta un fatto: per ora, in casa unionista e dintorni, abbondano le voci in modo inversamente proporzionale al numero di reali idee in campo.

Giuseppe Manuel Cipollone

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