Il Consiglio Valle ha approvato all’unanimità una mozione del gruppo Lega Vallée d’Aoste, dopo esser stata emendata in accordo con la maggioranza, che impegna il governo regionale ad approfondire il quadro normativo in essere sulle zone franche.
Il governo ragionale avrà dunque sei mesi verificare la fattibilità di una norma di attuazione della zona franca che tenga conto delle esigenze territoriali, delle opportunità e delle esperienze europee, per poi relazionare alla commissione competente.
Il vicecapogruppo Stefano Aggravi, ha richiamato “l’esperienza delle zone economiche speciali già esistenti all’interno dell’Unione europea nella forma, ad esempio di parchi industriali o tecnologici, eco industrial park, zone franche, zone franche urbane e/o distretti per l’innovazione“, evidenziando come “anche la Valle d’Aosta può pensare a delle zone di questo tipo in forza dell’art. 14 del nostro Statuto che prevede che le modalità di attuazione della zona franca siano concordate con la Regione e stabilite con legge dello Stato”.
Apre una possibilità il presidente della Regione, Renzo Testolin, anche se anticipa che sul tema della zona franca i tempi sono notevolmente cambiati: “oggi cerchiamo qualcosa di diverso rispetto alla manovrabilità fiscale che ci è stata accordata nel 2017: bisognerà capire quali saranno le situazioni da sviluppare, in accordo con lo Stato, che ci consentano di trarre vantaggi e situazioni differenti. Vogliamo farlo con onestà intellettuale, senza creare false illusioni, ma senza essere remissivi“.
Il presidente dell’assemblea, Alberto Bertin, richiamando il convegno sulla flessibilità fiscale e le zone franche organizzato nel settembre 2021 dalla presidenza del Consiglio, in collaborazione con il gruppo di ricerca Autonomie Speciali Alpine, ha aggiunto: si tratta di un “tema che arriva da lontano, dalla storia della nostra Regione, ma che ha ancora una sua attualità e prospettiva. Una delle missioni di questa presidenza è proprio quella di fornire degli strumenti di approfondimento utili alla riflessione politica e alla conoscenza dell’intera comunità valdostana”.