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Vallée Santé contro l’USL: “difficoltà del Pronto soccorso dovute ai turisti? Una fake news”

Da tempo è scontro totale fra i vertici dell’USL regionale e il comitato ‘Vallée Santé’, l’associazione di attivisti che concentra le sue attenzioni sul funzionamento del sistema sanitario regionale. Proprio Vallée Santé è tornata alla carica esprimendo durissime critiche riguardo al funzionamento del Pronto Soccorso e dell’ospedale Parini di Aosta.

Secondo quanto dichiara l’associazione, le difficoltà operative della struttura non possono essere giustificate dall’aumento del flusso turistico, così come spesso evidenziato dai vertici regionali dell’USL.

I dati turistici: per Vallée Santé una scusa inaccettabile

Gli attivisti di Vallée Santé si scagliano contro l’assunto secondo cui i dati ufficiali delle presenze turistiche nella nostra regione sarebbero alla base delle difficoltà del PS di Aosta. Per l’associazione, infatti, l’aumento dei turisti nelle stagioni estive e invernali è un fenomeno oramai ultra decennale, che non può essere considerato come un fenomeno straoridinario.

A luglio 2024, le presenze turistiche sono state 582.948, un incremento relativamente moderato rispetto al 2006 (556.936 presenze) e al 2022 (576.210). Pertanto, non ci sarebbe stata una crescita tale da giustificare un “ingolfamento” imprevisto del Pronto Soccorso, dato che le variazioni annuali oscillano tra un -15% e un +15%. Anche per il turismo invernale, le presenze a gennaio 2024 sono state 454.327, in aumento rispetto al 2006 (353.129), ma la crescita annuale post-pandemia è stata di circa il 15% tra il 2022 e il 2024, dati che – secondo gli attivisti – sarebbero prevedibili e programmabili.

Riduzione dei posti letto: una delle vere cause

Gli attivisti mettono in evidenza una criticità più concreta: la riduzione del numero di posti letto ospedalieri. Dal 2013 al 2022, i posti letto del Parini sono passati da 487 (+ 2 a pagamento) a 432, con una diminuzione di 57 posti. Questo calo, affermano, è una delle principali cause delle lunghe liste d’attesa e della difficoltà di smaltire i pazienti, specialmente nei periodi di maggiore afflusso.

La carenza di personale

Un altro tema centrale del dibattito è la presunta carenza di personale sanitario, spesso indicata come causa dei disservizi. Tuttavia, i dati smentiscono in parte questa tesi. Nel 2012, i dipendenti dell’USL erano 2.063, di cui 1.319 nel ruolo sanitario (343 medici, 652 infermieri). Nel 2022, i dipendenti totali sono stati 2.051, con 1.289 nel ruolo sanitario (295 medici, 675 infermieri).

Variazioni rilevabili, soprattuto nel calo dei medici a disposizione della sanità regionale. Però non si tratta di variazioni ingovernabili.

Le vere responsabilità: una gestione inefficace?

Gli attivisti sostengono che i problemi del sistema sanitario valdostano non siano riconducibili né alle fluttuazioni turistiche né a una vera e propria carenza di personale, ma a carenze gestionali e strutturali. La riduzione dei posti letto e l’incapacità di pianificare un’espansione adeguata del vecchio ospedale Parini vengono citate come problemi centrali, aggravati – tornano a ripetere da Vallée Santé – da un progetto di “ampliamento che coinvolge un’area archeologica”.

Alla luce di questi dati, gli attivisti chiedono un confronto pubblico con i decisori regionali per discutere seriamente e serenamente su come migliorare il servizio sanitario in Valle d’Aosta. Appello che, probabilmente, rimmarrà inascoltato.