Numeri da capogiro quelli relativi all’adesione allo sciopero generale indetto ieri – 29 novembre – da CGIL e UIL. Almeno questa è la versione dei due importanti Sindacati di base, che scrivono: “nell’industria metalmeccanica vi è stato il 75% di adesione allo sciopero alla Cogne Acciai Speciali nel capoluogo regionale, 50% alla Grivel ( Verrayes) e all’Engineering (Pont-Saint-Martin). Edilizia e industria alimentare 30%. Commercio 15%. Turismo e ristorazione 20%. Società di Servizi 60%, Cooperativa Leone Rosso 30%, all’ambulatorio di diabetologia 6 infermieri su 6 in sciopero. All’ambulatorio di fisioterapia della Croix Noire su 6 fisioterapisti, 3 in sciopero. Poste Italiane 20%. Nei trasporti lo sciopero si attesta al 40%, con punte nel Trasporto Pubblico Locale dell’80% nonostante la precettazione”.
“Uno sciopero necessario per cambiare una manovra di bilancio che crea ancora più povertà tra le lavoratrici e i lavoratori, bonus che sono solo specchietto per allodole e una mancanza di investimenti nelle politiche industriali del nostro Paese. Anche su scuola, sanità e welfare chiediamo un rifinanziamento cospicuo”, rivendicano i due Segretari regionali Ramira Bizzotto (UIL) e Vilma Gaillard (CGIL).
Numeri che impressionano, ma che – al momento – non hanno riscontri da parte aziendale, né vi sono state segnalazioni di disservizi e disagi. La sola CVA, con le sue partecipate, ha per il momento diffuso dati ufficiali circa l’adesione dei propri dipendenti alla manifestazione: sono 24 i dipendenti che hanno incrociato le braccia, pari ad un ben più misero 4,29% della forza lavoro.