Un cavillo burocratico ha reso vano lo sforzo di raccolta firme del Comitato per la Riforma Elettorale, che nonostante abbia raccolto 2268 firme, ne ha viste validare dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Valle solo 2110. Un numero insufficiente per vedere convalidato il deposito, che necessitava di 2117 firme (pari a 1/50 degli elettori valdostani) per essere considerato legittimo.
All’origine dell’invalidazione un errore da parte di un Consigliere regionale, Luca Distort, che ha raccolto e autenticato 158 firme senza prima inoltrare la richiesta di autorizzazione per accreditarsi come certificatore. Un errore tecnico, prontamente segnalato dalla stampa.
Oggi arriva un messaggio da parte dell’interessato, che – amareggiato – rivolge le proprie scuse agli altri membri che costituiscono il CRE e ai sottoscrittori della richiesta di referendum.
“È mia abitudine prendermi le responsabilità delle mie azioni e, soprattutto, dei miei errori: sono quotidianamente oggetto del giudizio da parte del giudice più spietato, ovvero la mia coscienza”, scrive il Consigliere della Lega.
“Tutti possono compiere errori, ma pochi sono in grado di ammetterli – continua Distort-. È con questo spirito che (…) rivolgo le mie più profonde scuse al Comitato per la Riforma Elettorale, di cui ho sostenuto con ogni sforzo l’obiettivo di raccogliere le firme necessarie”.
“Purtroppo la mia mancata messa agli atti della richiesta di autorizzazione a svolgere il ruolo di certificatore, nonostante la mia qualifica di Consigliere regionale, ha impedito, formalmente, il superamento del numero minimo di firme (per un numero di 7 firme): questa situazione pesa particolarmente sulla mia coscienza, soprattutto nei confronti di tutte quelle persone che hanno dedicato tempo, energie e risorse per una raccolta di firme che, agli effetti numerici, ha dimostrato l’abbondante superamento del numero minimo richiesto, segnale di ottima capacità di raccolta di consenso e della chiara volontà dei firmatari”.
Il Consigliere regionale, infine, ricorda la sua dedizione nel raccogliere le firme e conclude: “mi conforta che il referendum rimanga comunque garantito dal deposito delle 7 firme dei Consiglieri regionali, tra cui la mia, e rinnovo con la più sincera contrizione d’animo le mie scuse a ogni singolo sostenitore del progetto referendario e ai 2.268 valdostani che hanno espresso la chiara volontà di sottoporre a referendum la recente legge regionale, risultata marginale (…)”.