Era stato annunciato ed ora viene confermato: il Comitato per la Riforma Elettorale ha fatto sapere di aver intenzione di ricorrere al TAR per contestare la data stabilita dal decreto del Presidente Testolin per l’indizione della consultazione popolare circa il numero di preferenza esprimibili alle elezioni.
“La richiesta di referendum confermativo sulle modifiche alla legge elettorale, promossa da 2.268 cittadini e da 7 consiglieri regionali – anticipa il CRE -, ha raggiunto un primo obiettivo fondamentale: la legge approvata il 27 febbraio scorso da una risicata maggioranza del Consiglio regionale non entrerà in vigore senza prima il pronunciamento popolare”.
“Ora l’attenzione si sposta sulla data del referendum. La decisione del Presidente della Regione di fissare la consultazione per il 10 agosto è del tutto irragionevole e contraria allo spirito democratico”, tuona il comitato che si è messo di traverso al Presidente Testolin.
Un referendum balneare inaccettabile per il CRE, che continua a spingere affinché la consultazione avvenga in concomitanza con l’Election day: “il Presidente avrebbe potuto scegliere una data compresa tra l’estate e l’inizio di ottobre, ma ha invece optato per la settimana di Ferragosto (…) facendo finta di ignorare che non si è mai votato ad agosto nella recente storia Italiana Repubblicana”.
Una scelta irrazionale e immotivata, secondo il comitato, che sottolinea come il referendum possa sovrapporsi alla finestra temporale in cui le forze politiche saranno impegnate nella definizione delle candidature e dei programmi per le elezioni regionali e comunali. Una prospettiva caotica inaccettabile, a cui il CRE dichiara battaglia in sede giudiziale.