Il dopo Lavevaz si sta rivelando un vero fermento dal punto di vista politico. Ogni movimento si prepara alle “consultazioni” chez nous, ognuno con i propri punti di vista e rivendicazioni. Del complesso momento politico, nonché del periodo di transizione che ci attende, ne abbiamo parlato con Andrea Manfrin, capogruppo in Consiglio regionale della Lega Vallée d’Aoste.
AN24: La Lega da tempo sosteneva che il governo Lavevaz fosse in crisi e incapace di imprimere un vero indirizzo alla macchina amministrativa. Ora la crisi si è consumata definitivamente ed è tempo di valutazioni: quali sono stati – per il Carroccio – i principali limiti politici del precedente esecutivo?
A. Manfrin: “Quello che abbiamo sempre evidenziato sono i limiti della composizione della maggioranza, che ha mostrato in poche settimane di avere visioni politiche differenti al proprio interno, criticità questa che ha portato all’attuale crisi politica e ad un immobilismo che non ha giovato”.
AN24: Dunque la Lega come intende approcciarsi alle consultazioni che si stanno per aprire?
A. Manfrin: “Come abbiamo già detto in maniera chiara in occasione della presa d’atto delle dimissioni, noi siamo aperti al dialogo, così come abbiamo fatto nei momenti critici della pandemia, perché riteniamo che la gravità della crisi energetica e sociale in atto richieda scelte forti, rapide ed autorevoli”.
AN24: Secondo voi quali sono i principali e più urgenti dossier della politica valdostana da affrontare?
A. Manfrin: “Ne abbiamo indicati molti da quelle infrastrutturali all’attuazione delle progettualità legate al Pnrr, dal rinnovo delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico al tema dell’autonomia differenziata. I temi sono tanti, elencarli tutti sarebbe impossibile, ma tutti hanno bisogno di scelte politiche importanti ed urgenti”.
AN24: In queste ore stanno emergendo delle prese di posizioni nette nel cdx in merito al futuro della giunta. C’è chi rivendica un ruolo guida per il centrodestra. Lo stesso sta avvenendo nel campo autonomista. E la Lega che ne pensa?
A. Manfrin: “La discussione sulle poltrone non ci appassiona, ci siamo sempre confrontati sui problemi e sulle soluzioni per affrontarli e continueremo a farlo, per noi il futuro della Regione viene prima di qualunque rivendicazione, spesso formulata ad arte per stimolare qualche articolo e nulla più”.
AN24: Un altro tema che ha tenuto banco fino a poco prima delle dimissioni del Presidente Lavevaz è stata la legge elettorale. Il Consiglio Valle ha messo da parte l’ipotesi di un referendum, ma ha preso l’impegno di formulare una proposta convincente di una nuova legge elettorale. Quali sono per la Lega gli elementi fondamentali che la nuova legge dovrebbe contenere?
A. Manfrin: “Abbiamo sempre detto che questa legge andava migliorata, ma anche che queste modifiche dovevano avere la più ampia condivisione, perché quando si scrivono le regole del gioco farlo a colpi di maggioranza risicata non giova a nessuno. È di tutta evidenza che sono necessari dei correttivi per dare stabilità agli esecutivi, così come un ragionamento complessivo sulle preferenze, ma non si possono proporre soluzioni secondo il proprio gusto, bisogna fare un approfondito lavoro e la sottocommissione appena creata è il luogo deputato a farlo. In quella sede si potranno confrontare modelli di legge diversi, valutandone l’impatto sulla nostra realtà che differisce, e di molto, da tutte le altre”.