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Operaio morto nell’Orrido, sentenza ribaltata in Appello: condanna per il datore di lavoro

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di Redazione

La Corte d’appello di Torino ha condannato l’impresario Angelo Camputaro Lavorgna, 63 anni, residente a Saint-Vincent, ad un anno di reclusione (pena sospesa) per omicidio colposo. La condanna, in secondo grado, riguarda le circostanze di morte sul lavoro di Giuseppe Dagostino, operaio deceduto nel febbraio 2021 cadendo “nell’Orrido” a Pré-Saint-Didier.

La tragica caduta si era verificata mentre la vittima stava lavorando in un cantiere aperto, di cui l’azienda di Camputaro Lavorgna era responsabile. La tesi della Procura è che nel cantiere non fossero osservate adeguatamente le norme in materia di sicurezza sul posto di lavoro.

La condanna inflitta dal Tribunale di Torino arriva dopo una revisione sostanziale della sentenza di primo grado, risalente a novembre 2022, che invece assolveva il 63enne “perché il fatto non sussite”. La Procura di Aosta aveva impugnato la sentenza, ricorrendo in Appello. L’avvocato difensore dell’imputato, Corrado Bellora, ha annunciato il ricorso in Cassazione.