Gentile direttore Francesco De Santis,
scrivo alla vostra testata per segnalare l’ennesimo episodio che, lungi dall’essere unico, segna lo stato comatoso in cui versa la nostra sanità regionale. La mattina di venerdì 26 maggio mi sono recato presso il CUP dell’ospedale Parini per prenotare un esame che ovunque sarebbe stato considerato di routine: soffrendo di discopatie ad alcune vertebre ho necessità di sottopormi ad una semplice – quanto per me importante – elettromiografia.
Ebbene, è al CUP che ho appreso – con grande sorpresa e costernazione – che ad Aosta non è possibile prenotare una elettromiografia nella sanità pubblica. Ho chiesto se fosse una questione di lunghezza dei tempi, però mi è stato risposto che non c’è posto mai! Per l’operatore potevo prenotare l’esame in via privata oppure fare la segnalazione all’ufficio reclami dell’Usl, cosa che ho puntualmente fatto.
Mi domando come sia possibile non poter fare un esame di base come un’elettromiografia nelle strutture pubbliche, per le quali tutti paghiamo le tasse, in una Regione che si fregia della propria autonomia regionale. Ma se una persona non può permettersi la sanità privata come dovrebbe fare per curarsi?
Io non ho certezze sulle motivazioni per cui è impossibile svolgere questo esame, ma informalmente mi è stato riferito che mancherebbe il personale capace di saper utilizzare il macchinario ed eseguire l’esame. Spero davvero che questa non sia la ragione, spero che sia stato solo un grande “misunderstanding”, perché in altro caso non possiamo più considerarci un Paese civile.
Lettera firmata