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Le vite delle donne contano: presentato a St. Pierre il libro di Francesca Totolo

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di Redazione

Finita nel mirino di alcune polemiche della stampa locale, si è tenuta sabato scorso – 9 novembre – la serata di presentazione del libro ‘Le vite delle donne contano’ di Francesca Totolo, edito per Altaforte Edizioni. La serata – moderata da Simona Campo – si è svolta presso la sala del Consiglio comunale di St. Pierre.

Ad affiancare l’autrice, anche il Consigliere comunale di St. Pierre Sonia Faccin e il Consigliere regionale Andrea Manfrin. Invece, assente per motivi personali, Alessandra Verni, la mamma di Pamela Mastropietro, la giovane al centro di un caso di cronaca nera ad inizio 2018, in quanto struprata, ammazzata e fatta a pezzi dall’immigrato irregolare Innocent Oseghale.

Ad introdurre i temi della serata è Sonia Faccin: “Aosta è passata dall’85esimo al 67esimo posto per indice di criminalità, sulla classifica del Sole24Ore. In particolare, ad Aosta spicca il dato negativo per sfruttamento della prostituzione e per reati legati alla pedopornografia. Quindi anche il nostro capoluogo non sfugge al peggioramento generale della sicurezza nazionale, questa non è più un’isola felice”.

La Faccin conclude il suo intervento ricordando i casi più recenti di violenze contro le donne avvenuti in Valle d’Aosta, ovvero il tentato stupro ai giardini Lussu nel luglio scorso e il tentato stupro di una minore originaria di Gallarate avvenuto ad agosto a Pré-Saint-Didier

Spazio poi all’intervento di Andrea Manfrin, che ha ripercorso il caso che lo ha visto sotto procedimento disciplinare da parte dell’Ordine dei Giornalisti Vd’A per aver scritto “basta sbarchi dei clandestini” sul proprio profilo social durante l’attività politica. L’episodio diventò un caso nazionale e il procedimento disciplinare si concluse con un nulla di fatto, ma Manfrin sottolinea la natura censoria della ‘Carta di Roma’ che – con il pretesto di non diffondere allarme sociale – vieterebbe ai giornalisti di fornire le notizie in modo completo, obbligando all’omissione della nazionalità e di alcune generalità di chi commette reati odiosi e predatori.

Ma la protagonista della serata è l’autrice, Francesca Totolo, che spazia dai casi di cronaca nera alla diffusione di pratiche barbare nei confronti delle donne, ad esempio l’infibulazione delle bambine che va registrandosi anche in Italia.

E sui motivi di questo libro, Totolo spiega: “il perché di questo libro? Ho sentito quasi una chiamata a rappresentare la storia di queste ragazze che non avevano voci. Vittime che paiono di serie B perché il carnefice non è l’archetipo del male assoluto, il maschio bianco occidentale. Ma queste ragazze giovanissime sono vittime del quotidiano in Italia, stuprate nei parchi, nei sottopassi, nei treni. Mentre facevano le loro cose”.

“Per me è stato veramente difficile discostarmi da queste storie, essere una professionista e non sentirmi un po’ madre di queste ragazze – conclude la Totolo -. Ma è essenziale fare informazione su cosa comporta questo tipo di immigrazione senza freni né controlli”.

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