La Procura di Aosta ha chiesto il giudizio immediato per i quattro giovani residenti nel canavesano arrestati lo scorso 7 novembre dai Carabinieri con le accuse di sequestro di persona aggravato dalla premeditazione, lesioni personali aggravate e minaccia grave. La data dell’udienza non è stata ancora fissata.
I fatti
Secondo le indagini coordinate dal PM, Manlio D’Ambrosi, la vicenda è iniziata con un presunto tentativo di estorsione ai danni di un ventiquattrenne originario di Montalto Dora, che all’epoca lavorava come cameriere in un locale di Champoluc in Val d’Ayas. Gli aggressori avrebbero richiesto una somma di poco inferiore a 2000 euro, sostenendo si trattasse di un debito. Il giovane, però, aveva negato l’esistenza di tale obbligo.
Dopo il rifiuto, i quattro lo avrebbero inseguito, anche con l’uso di un drone per monitorare i suoi movimenti nei boschi vicini. Alla fine, due degli aggressori a piedi e due a bordo di un’auto tedesca presa in leasing, lo avevano bloccato.
L’aggressione
La vittima sarebbe stata buttata a terra, presa a calci sulla nuca e sul costato, quindi costretta a salire nell’auto dei sequestratori, dove aveva subito ulteriori percosse e minacce di morte. Per cercare di raccogliere il denaro richiesto, il giovane aveva suggerito ai suoi aguzzini di contattare un amico tramite una videochiamata via social.
La persona contattata, nonostante le minacce ricevute, si era immediatamente rivolta ai Carabinieri, permettendo così di localizzare l’auto e arrestare i quattro.
Gli imputati
I quattro giovani imputati sono:
- Loris Alasia, 19 anni;
- Mario Luca Horotan, 20 anni;
- Stefan Liviu Gladea, 18 anni;
- Andrei Filippo Muscaliu, 20 anni,
Dopo l’arresto, il GIP di Aosta aveva convalidato il provvedimento e disposto la custodia cautelare in carcere. Successivamente, la misura è stata revocata, i quattro sono stati quindi scarcerati.
