Il faro torna puntato sul servizio mense scolastiche di Aosta, visto che una raccolta firme e una lettera – sottoscritta da oltre 500 genitori – sono state notificate ieri, via pec, all’Amministrazione comunale. Una patata bollente per l’Assessore competente, Samuele Tedesco, che ora si trova all’angolo. Difficile, al momento, prevedere cosa la Giunta Nuti farà adesso, ma certo la petizione – che ha il sapore di un plebiscito – sta facedo rumore. E le difese ad oltranza del menù “salutista” forse non saranno più sufficienti.
“Con la presente – scrivono mamme e papà dei bambini che utilizzano le mense di scuola, oggi gestite da ‘Vivenda’ – intendiamo (…) riportare l’attenzione su criticità già note che non hanno oggi ancora trovato adeguata soluzione. Tali criticità riguardano molti aspetti della gestione, dall’assistenza alla qualità dei pasti e al loro trasporto, ma in modo particolare ci preme qui segnalare la scelta e la realizzazione del menù che, indipendentemente da qualsiasi considerazione di ordine nutrizionale, hanno come unico esito l’allarmante e sistematico digiuno dei bambini, con il conseguente preoccupante e diseducativo spreco alimentare”.
Una denuncia pesante da parte dei genitori, che segnala un malessere profondo e diffuso, nonostante i tentativi del Comune di difendere il menù proposto attraverso diverse iniziative nel tempo.
“Da molti mesi i genitori lamentano che i bambini non mangiano – continua la lettera -, affermazione confermata da alcuni insegnanti e assistenti e suffragata dai questionari dei genitori che hanno assistito al pasto. I soli alimenti graditi ai bambini sono al momento pane e frutta”.
Le famiglie, segnalano i firmatari, ad sarebbero ad evitare sistematicamente l’utilizzo del servizio mensa, oppure richiedere una dieta totalmente in bianco affinché vengano serviti ai bambini piatti semplici di loro gradimento.
“Non dimentichiamo che lo scopo ultimo di un servizio di mensa scolastica è nutrire i bambini in vista delle attività didattiche del pomeriggio e, in tal senso, è necessario qui prendere atto di un fallimento radicale” segnalano senza mezzi termini i genitori che poi tornano a chiedere “una mediazione che tenga presente, oltre all’equilibrio dei nutrienti, l’appetibilità dei prodotti e la loro tollerabilità da parte di bambini della scuola dell’infanzia e primaria, così come di ragazzi della scuola secondaria di I grado”.
Spazio anche ad un attacco dell’operato dell’Assessore Tedesco, reo di non aver avuto alcuna reale intenzione di cambiamento su questo tema: “al momento è stato inviato alle famiglie un questionario di gradimento del quale non si hanno riscontri: per molti di noi questo è l’ennesimo tentativo di fare sentire la propria voce al quale non è corrisposto nessun reale cambiamento”.
In conclusione, le centianaia di genitori firmatari rigettano con forza l’approccio pedagogico che avrebbe sotteso la compilazione dei menù, scrivendo a caratteri cubitali: “intendiamo, per l’ennesima volta, cercare di sollecitare nell’Amministrazione comunale un’attenzione alle esigenze reali delle famiglie che non possono essere oggetto di una propagandata ‘educazione alimentare’ che non è il fine ultimo di un servizio essenziale quale la mensa scolastica”.