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Guida Gambero Rosso, ristoranti d’Italia 2025: tante eccellenze anche in Valle d’Aosta

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di Redazione

La Valle d’Aosta si conferma una regione ricca di proposte culinarie di alto livello nella nuova Guida Ristoranti d’Italia 2025, che celebra 24 locali valdostani. Pur non essendoci ristoranti con il massimo punteggio, diversi si distinguono per la loro eccellenza, con punteggi superiori a 80, offrendo un mix affascinante di tradizione, innovazione e sostenibilità.

Uno dei protagonisti assoluti è Paolo Griffa al Caffè Nazionale di Aosta. Con la sua cucina contemporanea e giocosa, Griffa riesce a portare l’eccellenza culinaria valdostana su un piano internazionale. Il locale, con il suo tocco teatrale e una selezione di piatti creativi, si distingue per l’attenzione alle materie prime locali, come le erbe spontanee e le verdure dell’orto, nonché per un eccellente servizio e una carta dei vini ricercata. La cucina di Griffa fonde elementi montani con un’estetica moderna, come si può apprezzare nei menu degustazione ‘Natura’ e ‘Arte’ con piatti come la tartare di cervo o l’agnello con asparagi e spugnole.

Ad Aosta si trova anche il Vecchio Ristoro, un ristorante che celebra la cucina di montagna in modo raffinato e innovativo. Il giovane chef Filippo Oggioni si è guadagnato un seguito fedele grazie alla sua filosofia che prevede un cambiamento quotidiano del menù, in sintonia con i ritmi dei piccoli fornitori locali. Con un’attenzione maniacale alla qualità e un servizio impeccabile, il Vecchio Ristoro è un punto di riferimento per chi cerca autenticità e sapori freschi, con un’ottima selezione di vini e pani artigianali.

A Morgex, Café Quinson si distingue per il suo concept culinario basato su ingredienti locali, erbe e fiori di montagna. Lo chef e patron Agostino Buillas propone un percorso gastronomico creativo attraverso il menu degustazione ‘Promenade’, che cambia ogni sera, portando in tavola piatti legati alla tradizione valdostana ma rivisitati in chiave moderna. Il filetto di salmerino di Morgex e la boule di meringa al génépy sono alcuni dei piatti iconici di questo ristorante, accompagnati da una carta dei vini straordinaria, con oltre mille etichette.

Tra le eccellenze storiche della regione, La Clusaz a Gignod offre una cucina che fonde tradizione e innovazione in una cornice suggestiva, all’interno di un edificio del XII secolo. Qui, gli chef Piergiorgio Pellerei e Thierry Buillet portano avanti un menù incentrato sui prodotti locali, come la carbonade e la trota scottata, con una cantina ben fornita e un servizio attento.

Per chi cerca un’esperienza di alta cucina in un contesto alberghiero, Le Chandelle all’Hôtel Hermitage di Valtournenche è un indirizzo da non perdere. Con una cucina che valorizza i prodotti del territorio, ma che non teme di sperimentare con influenze internazionali, lo chef propone piatti come il filetto di manzo Hermitage con foie gras e tartufo nero. Il ristorante è noto non solo per la qualità del cibo, ma anche per la magnifica vista sul Cervino.

Fa il suo ingresso in guida Gina Casa con Cucina, la nuova location di Corrado Michelazzo ad Aosta. Dopo aver lavorato all’Osteria Due Passi di Saint-Pierre, Michelazzo propone qui una cucina creativa che unisce Occidente e Oriente, con piatti che spaziano dai bottoni di faraona con spuma di Parmigiano alla raffinata anguilla yakitori. La sua abilità nell’innovare mantenendo un forte legame con la Valle è evidente, come nel piatto di risotto alla salvia con lamponi e boudin. L’ambiente informale ma suggestivo e il servizio accurato rendono questa nuova apertura un’aggiunta interessante alla scena gastronomica valdostana.

Tra le insegne che si distinguono per il miglior rapporto qualità/prezzo, Le Vigneron di Arvier spicca grazie alla sua cucina solida e stagionale, che esalta i prodotti locali con piatti come le pappardelle al ragù di cervo o il “Piemonte in un piatto” con vitello tonnato e insalata russa. Gestito da Marco e Susi, il ristorante rappresenta un esempio di convivialità e autenticità valdostana, immerso nell’incantevole anfiteatro naturale delle vigne di Arvier.

Questi ristoranti della Valle d’Aosta incarnano la varietà e la ricchezza della cucina regionale, capace – secondo la famosa guida – di unire il rispetto per la tradizione a una continua ricerca di innovazione. Ogni locale racconta una storia unica, fatta di sapori autentici e di una passione profonda per l’arte culinaria.

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