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Estate ’24, è ancora boom di accessi al PS di Aosta. USL: “ridotti ricoveri e attesa, nonostante afflusso record”

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di Redazione

Come di consueto, anche l’estate 2024 ha visto un aumento significativo degli accessi al Pronto Soccorso dell’ospedale U.Parini di Aosta: 8.099 pazienti, fra i mesi di luglio e agosto,hanno fatto registrare +14% di accessi rispetto all’anno precedente. Tuttavia, nonostante il picco, i tempi di attesa per il ricovero (boarding) sono diminuiti del 23% e il tasso di ricovero è sceso dell’11%.

Dati positivi, ma che segnano una situazione sempre difficile. Sebbene i vertici dell’Azienda USL e l’Assessore alla Sanità, Carlo Marzi, abbiano evidenziato i progressi nella riduzione dei tempi di attesa e nella gestione dei picchi, va notato che l’aumento degli accessi ha comunque imposto una fortissima pressione sul sistema sanitario, segnalata ai giornali da molti utenti. I giorni più critici – seconde le autorità sanitarie – sono stati il 15 luglio (193 accessi) e il 16 agosto (232), valori nettamente superiori rispetto agli anni passati.

In ogni caso, il Direttore generale USL Massimo Uberti attribuisce i miglioramenti al progetto ‘Ospedale adattabile’, che ha permesso una maggiore flessibilità nella gestione dei reparti e della capacità di posti letto.

Un altro aspetto da considerare positivamente, sottolinea l’USL, è la “re-internalizzazione” del terzo ambulatorio del Pronto soccorso, precedentemente gestito da medici esterni (cosidetti gettonisti). Questa operazione avrebbe ridotto i ricoveri non necessari, ma il peso su un personale ospedaliero già sotto pressione è notevole.

L’Assessore Marzi ha riconosciuto i progressi, ma ha anche ammesso che le sfide non sono finite: “pur avendo migliorato la gestione, dobbiamo rimanere vigili. I dati sono molto positivi, ma le criticità rimangono e il sistema deve ancora affrontare momenti difficili”. Infatti, anche se i tempi di attesa sarebbero scesi, rimane il problema strutturale di un sistema sanitario che – con l’aumento del turismo estivo – deve fare i conti con un bacino di utenza molto più ampio rispetto alle risorse disponibili. Un tema a cui, prima o dopo, bisognerà approntare soluzioni strutturali.