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Ecco il piano di Alliance Valdotaine, presentato il 25/11, per lo screening di massa in Valle d’Aosta

di Redazione

di Redazione

Screening per il contenimento del coronavirus in Valle d’Aosta

INQUADRAMENTO

Ad oggi 25/11/2020 in Valle d’Aosta il totale delle persone isolate in quarantena è di 4500 ovvero il 3,5% della popolazione, nonostante tutta la Regione sia zona rossa dal 6 novembre 2020.

Il numero dei deceduti in questa seconda fase ha già raggiunto e superato, in meno di due mesi, il numero dei deceduti della prima fase (marzo, aprile e maggio) e se è vero che i casi globalmente si son stabilizzati e la curva dei contagi tende ad appiattirsi, è altrettanto evidente che molti dei casi che giungono all’osservazione sono particolarmente gravi, tant’è che i ricoveri in terapia intensiva non diminuiscono.

Lo screening di massa rappresenta una chance importante per riprendere il controllo dell’andamento epidemiologico in Valle d’Aosta localizzando gli asintomatici ed arrivando così ad ottenere un quadro della situazione reale.

Analoghe esperienze sono state portate avanti in Slovacchia, dove il test di massa ha riguardato più di 360.0000 abitanti ( il 95% delle persone previste), svoltosi tra il 31 ottobre ed il  1° novembre 2020 e che ha permesso di individuare  38.359, positivi messi in isolamento per 10 giorni e  che senza lo screening nessuno avrebbe mai scoperto, andando  potenzialmente ad infettare un gran numero di altre persone.

Recentemente nel nostro Paese tale  scelta epidemiologica è stata attuata  dalla provincia di Bolzano che dal 20  al 22 novembre 2020 ha testato 350.000 persone abitanti nella provincia con l’uso del test antigenico rapido.

I positivi identificati sono risultati 3.000 vale a dire circa l’1% del totale di colo che si sono sottoposti al test che, se si considera un fattore R di 1,3, si arriva a qualche decina di migliaio di persone potenzialmente infettato nel giro di 7/10 giorni.

Provvedendo ad isolare le 3000 persone risultate positive  si è interrotta nella giornata stessa del test questa catena.

Gli isolati asintomatici che rimangono tali possono dopo 10 giorni interrompere la quarantena in assenza di sintomatologie senza nessuna altro controllo.

A fronte di tali esperienze e dei risultati eccellenti ottenuti , si può prevedere un analogo screening nella nostra Regione, rivolto a circa il 60% della popolazione vale a dire  circa 75.000 persone e che potrebbe identificare, stante le percentuali di cui sopra, circa 750 asintomatici, potenzialmente infettanti altre centinaia e migliaia di persone, innescando così un sistema senza fine.

METODOLOGIA

Utilizzo del test antigenico virale rapido:

consiste nell’utilizzo di un tampone nasale sottilissimo che viene introdotto in una narice e fatto ruotare due o tre volte con una procedura assolutamente sopportabile. Il tampone viene immerso in una soluzione apposita, ruotato alcune volte e dalla soluzione con apposito contagocce si versano tre gocce che a contatto col reagente sviluppano una linea in caso di negatività e due linee in caso di positività.

Il test è molto semplice, rapido (15-30 minuti), affidabile (sensibilità del 95-98% e specificità del 70-86%) e poco costoso (8-10 euro).

A differenza del test molecolare, il test antigenico rileva la presenza del virus tramite le sue proteine e non tramite la presenza dell’acido nucleico del virus.

La durata dello screening è stimata in 2-3 giorni e deve coinvolgere capillarmente il territorio.

CHI COINVOLGERE

In considerazione dell’elevato numero di persone che ci si prefigge di testare (il 60% della popolazione, circa 75mila abitanti della Valle) è fondamentale coinvolgere tutti gli attori che hanno un ruolo nella gestione della pandemia, vale a dire Regione, Azienda Sanitaria, Protezione Civile, Enti Locali e mondo del volontariato.

È essenziale avvalersi della collaborazione di epidemiologi, biostatistici , informatici, biologi e microbiologi, per redigere il piano nel dettaglio anche prendendo spunto dalle esperienze più recenti.

Occorre una adeguata Campagna di sensibilizzazione della popolazione, essendo il test ovviamente su base volontaria, partendo da due punti fondamentali : 1- la partecipazione in massa dei Valdostani  è essenziale per la riuscita del progetto e 2- lo screening si prefigge di ridurre significativamente il numero di contagi, diminuendo la pressione sul sistema sanitario e contribuendo a portare la nostra Regione in una fascia di minore rischio,   con benefiche ricadute sul mondo economico-produttivo, sulla scuola e sulla vita sociale.

I punti di prelievo devono interessare tutti i Comuni della Regione, avvalendosi quindi di sedi decentrate istituzionali dove far operare di concerto i vari attori coinvolti nel progetto.

COSTI

Il costo stimato dell’operazione potrebbe aggirarsi sui 750-850mila euro e comprende il costo dei tamponi rapidi, eventuali spese legate alla Campagna di sensibilizzazione e di altre voci che dovessero presentarsi.

RISULATI ATTESI

Rifacendosi alla recente esperienza dell’Alto Adige, è ragionevole ipotizzare almeno l’1% di positivi asintomatici o paucisintomatici, che a fronte di 75mila campioni si potrebbero attestare intorno alle 750 persone, che andrebbero quindi immediatamente isolate evitando una diffusione di centinaia e alcune migliaia di casi in 7-10 giorni, stante l’attuale andamento epidemico.

Inoltre sarebbe possibile individuare dei “cluster” virali ad oggi sconosciuti, consentendo di adottare particolari misure di contenimento in zone ad alto tasso di contagio, ricordando che i pazienti asintomatici o paucisintomatici sono comunque infettanti.

Infine non va sottovalutato il messaggio che uno screening di massa di questo tipo trasmette al mondo esterno , evidenziando come l’obiettivo di mappare e contenere la diffusione del virus nella nostra Regione sia perseguito con tutte le energie e che stiamo facendo ogni sforzo possibile per isolare il contagio al nostro interno rendendo il territorio sicuro ed accogliente.