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ConsVdA, grande confusione sotto il cielo della maggioranza. L’opinione di Marco Carrel

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di Redazione

Una coltre di nubi si è alzata sulla crisi di maggioranza successiva all’ultima uscita di Pierluigi Marquis, in uscita da Stella Alpina e ingresso in Forza Italia. Dopo una prima ipotesi in cui si era pensato che la mossa di Marquis fosse solo un riposizionamento all’interno della maggioranza, che anzi avrebbe potuto riportare anche Baccega nell’orbita della maggioranza, è arrivata la doccia fredda con il chiarimento degli azzurri che il neonato gruppo in Consiglio Valle non avrebbe appoggiato – a queste condizioni – il governo Lavevaz. 

Nonostante le ipotesi pullulanti, prevedibili in un momento di instabilità, la verità è che non sono ipotizzabili scenari, se non nello scisma del probabile e del verosimile. E questo – per richiamare una citazione maoista, seppur solo a metà – per il semplice fatto che “tanta è la confusione sotto cielo” delle segreterie di partito, ma la situazione “non è eccellente“.

Gli unici indirizzi precisi, che sembrano emergere dall’incrocio delle “opinioni ufficiose” che si fanno scappare gli alfieri dei movimenti politici, sono due:

  • nessuno – né maggioranza, né opposizione – pare orientato ad accettare una nuova fine della legislatura prematura, dunque è ragionevole pensare che si tratterà ad oltranza fino a quando una nuova maggioranza (o solo un rimpastino) ci sarà;
  • tutti (o quasi) in potenza sono disposti a entrare in maggioranza o a rimanerci, ma esistono una serie di veti incrociati difficili da aggirare che rendono altrettanto difficile immaginare una nuova geografia della maggioranza regionale. 

Come AostaNews24 abbiamo contattato il Capogruppo di Pour l’Autonomie, Marco Carrel, per una opinione sull’attualità politica. 

AN24: Marco, come legge questa crisi di maggioranza Pour l’Autonomie? 

M.Carrel: “Questa maggioranza che si è insediata – almeno sulla carta – con il supporto di 21 Consiglieri, in seguito a varie vicissitudini si ritrova oggi a poter contare su una maggioranza di misura di soli 18 Consiglieri, con un assessorato ad interim del Presidente da ormai quasi 11 mesi, con una V Commissione senza Presidente e con alcune Commissioni permanenti mancanti della maggioranza. La situazione che abbiamo rappresentato in Consiglio Regionale non è null’altro che la fotografia di quanto è successo e sta succedendo sotto i nostri occhi e che spesso abbiamo evidenziato come gruppo di opposizione. Le motivazioni dei dissidi e le varie vicissitudini le abbiamo lette più volte sui giornali, ma non tocca a noi argomentarle o motivarle bensì a chi aveva scelto di far parte di questa maggioranza“.

AN24: Come mai avete deciso di ritirare le vostre iniziative ieri in ConsVdA?

M.Carrel: “Per incentivare e velocizzare la soluzione della crisi di maggioranza. Prima di affrontare temi di grande rilevanza per la nostra comunità con la speranza di ricevere da parte dell’Assessore una risposta anche politica di prospettiva futura – avevamo messo all’ordine del giorno attività ispettive relative alle concessioni idroelettriche, ai giovani agricoltori e ai corsi per i pisteur secouriste –, non potevamo non prendere atto della necessità palesata dalla maggioranza di rivedere il proprio programma e di ridiscutere alcuni aspetti dell’azione politico-amministrativa per poi tradurla in azioni concrete. A questo punto dei fatti crediamo fortemente che sia essenziale quanto indispensabile che la maggioranza si ridefinisca in modo chiaro per costituzione ed intenti, prima di poter tornare in Aula e ripartire con le attività consiliari“.

AN24: In molti imputano i problemi di governabilità regionale al sistema elettorale. Pl’A cosa pensa del referendum a favore di una svolta della legge elettorale in senso maggioritario?

M.Carrel: “Come Gruppo consiliare abbiamo risposto a questa domanda già durante il nostro intervento in Aula, sostenendo che si sente spesso parlare di governabilità, ma dobbiamo avere chiaro in mente che essa si consegue esclusivamente se chi governa ha fatto chiarezza, ha degli obiettivi condivisi e mantiene un comportamento lineare e privo di contraddizioni. In caso contrario il termine governabilità rimane un modo come tanti per non assumersi le proprie responsabilità“.

Giuseppe Manuel Cipollone