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Consiglio Valle, la minoranza chiede una censura per il presidente Bertin

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di Redazione

L’opposizione ha depositato ieri, in Consiglio Valle, una mozione di censura per le azioni del presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin. “Dal Presidente comportamenti che violano il regolamento ed il rispetto della Conferenza dei Capigruppo e dell’intero Consiglio Regionale“, attaccano dalle fila della minoranza.

Con una risoluzione, depositata alla fine della seduta del Consiglio regionale di ieri, i gruppi consiliari della Lega VdA, Forza Italia, Progetto civico progressista e gruppo Misto chiedono l’impegno di tutto il Consiglio regionale a “censurare le azioni evidenziate, esprimendo una ferma condanna nei confronti dei comportamenti che violano il regolamento ed il rispetto della conferenza dei capigruppo e dell’intero Consiglio regionale“.

Il casus belli

Causa della richiesta di censura sarebbe il comportamento tenuto dal presidente Bertin al momento della richiesta di visionare le schede di votazione relative all’elezione del presidente della Regione. Schede che il presidente non aveva permesso di visionare richiedendo un parere all’avvocatura regionale. Parere questo che, come rimarcato dal Consigliere Stefano Aggravi, non avrebbe potuto dare.

Secondo l’opposizione, poi, sia l’avvocatura che il dipartimento legislativo avrebbero comunicato a Bertin l’impossibilità di rilasciare pareri al Consiglio Valle, ma il presidente non ne avrebbe dato comunicazione né in conferenza dei capigruppo né all’apertura dei lavori della massima assise regionale.

Il presidente Bertin avrebbe – secondo la minoranza – omesso di comunicare le dimissioni di due membri della commissione paritetica di parte regionale, la cui nomina spetta appunto al Consiglio Valle.

La richiesta di censura

“Il Presidente del Consiglio Bertin ha messo in atto – si legge nel testo della risoluzione-, sia con la mancata comunicazione tempestiva di atti fondamentali al Consiglio, sia con la menzogna sulla ricezione dei summenzionati atti, sia con la richiesta di pareri che non rientravano nelle competenze dei dipartimenti interrogati, dei comportamenti che rappresentano una palese violazione degli obblighi legati all’incarico istituzionale che ricopre“, si legge nella richiesta di censura che potrebbe essere discussa già durante i lavori del Consiglio regionale di oggi.

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