La città di Aosta ha subito una diminuzione del numero di attività commerciali negli ultimi dieci anni, con una perdita di 114 imprese tra il 2021 e il 2022. Tuttavia, si è registrata una crescita del 10,2% nel numero di alberghi, bar e ristoranti. La Confcommercio ha analizzato i dati e ha riscontrato che il numero di attività commerciali che vendono prodotti alimentari è diminuito da 29 nel 2012 a 22 nel 2022, con il numero di attività di questo tipo situate al di fuori del centro storico della città che è diminuito da 19 a 12. Nel frattempo, il numero di ristoranti nel centro città è aumentato da 63 a 66, mentre il numero di bar è diminuito da 67 a 59. I ristoranti situati al di fuori del centro città sono diminuiti da 65 a 53.
Ermanno Bonomi, Presidente di Ascom Aosta, mette in guardia sul rischio di perdere i centri storici come erano prima della pandemia, sottolineando che questo potrebbe avere un impatto negativo sulla qualità della vita dei residenti e ridurre l’appeal della città per i turisti. Graziano Dominidiato, Presidente della Fipe Confcommercio Valle d’Aosta, sottolinea che i fattori che contribuiscono alla chiusura delle attività possono essere molteplici e che avviare un nuovo business richiede una pianificazione attenta e una solida base di dati e gestione del progetto.
Per affrontare la potenziale perdita di attività commerciali, la Confcommercio suggerisce la creazione di distretti commerciali che coinvolgano enti pubblici, cittadini, imprese e organizzazioni sociali che lavorano insieme per promuovere l’innovazione e lo sviluppo delle risorse dell’area. Il direttore generale, Adriano Valieri, spiega che l’obiettivo di questi distretti è rendere il commercio una fonte di innovazione e integrazione, aumentare l’attrattiva delle aree urbane e sostenere la competitività delle imprese commerciali.