Partirà domani dal Museo Gamba di Chatillon, la stagione espositiva della primavera e dell’estate valdostana. Nella storica dimora del centro valle, sarà protagonista, grazie a un accordo con la Casa Testori di Milano, l’esposizione ‘Emilio Isgrò: i 35 libri dei Promessi Sposi ‘cancellati”.
L’esposizione mette in relazione l’opera della collezione e quella più monumentale del artista e scrittore italiano noto per il linguaggio artistico della ‘Cancellazione’. Isgrò è intervenuto sulle 35 pagine cancellando quasi tutto il testo con inchiostro nero o tempera bianca, facendo sopravvivere solo alcune parole chiave. Quello che a prima vista può sembrare un oltraggio diventa un’opera d’arte.
La mostra rappresenta anche un primo concreto momento di collaborazione tra ‘Casa Testori’ centro culturale di Novate Milanese, molto attivo nella divulgazione dell’arte contemporanea e Assessorato regionale alla Cultura. “Il Castello Gamba è un museo bel allestito e prezioso – Commenta Davide Dell’Ombra direttore di Casa Testori – Il nostro compito è quello di partire dalla particolarità del sito, per prendere spunto dalle collezioni già presenti e svilupparle”.
La proposta culturale proseguirà il 13 aprile con l’inaugurazione al Museo archeologico di Aosta dell’esposizione ‘Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate’ che propone 30 opere di uno degli artisti italiani più influenti nel panorama del ‘900, conosciuto in tutto il mondo per i suoi tagli su tela.
Il 24 aprile, sarà inaugurata la mostra ‘Montagnes rèsistantes. Vallèe d’Aoste et Haute Savoie’, una esposizione di fotografie dedicate alla ‘Resistenza e alla Liberazione della Valle d’Aoste,
Il 3 maggio, al Centro Saint-Benin, sarà visitabile ‘Animals di Steve McCurry‘, un percorso di 60 scatti dedicati agli animali proveniente dal Mudec Photo di Milano.
Il 14 giugno all’Hotel des Etats di Aosta ‘Elogio della pittura’ di Roberto Oggiani e Gianni Pedotti.
Il 29 settembre alla Chiesa di San Lorenzo di Aosta sarà inaugurata la mostra ‘La montagna fotografica, la montagna scolpita‘ di Roberto Andrighetto e Guido Diemoz.
