A 24 ore dal Conseil Fédéral di domani, che potrebbe decidere i destini politici regionali dei prossimi anni, l’unica certezza è che regna l’incertezza in casa Union Valdôtaine.
Si moltiplicano i nostalgici dei tempi in cui il parlamentino unionista veniva convocato per discutere su un documento che – nei fatti – era già superato da una nuova versione definitiva “precotta”. Non in questo caso, il destino è quantomai incerto e nessuno si sbilancia. E stavolta non per tatticismo.
Qualche novità d’indirizzo è attesa dal Comité che dovrebbe riunirsi questa sera, ma probabilmente è più un auspicio che altro. L’incertezza è tale che salgono di parecchio le quotazioni secondo cui anche il Conseil di domani, 2 febbraio, sarà di transizione verso uno successivo decisivo.
Al momento sul piatto del parlamentino del Leone Rampante c’è un documento di 6 pagine diffuso alle sezioni, in cui si riaffermano alcune dichiarazioni di principio, quale ad esempio la volontà di andare verso una più stretta collaborazione del campo autonomista negando però in modo categorico il partito unico. Nel documento c’è soprattutto la votazione sulla scelta di campo: continuare con i progressisti, nel solco di quanto fatto fin’ora, o aprire al centrodestra.
Confermare l’allenza di centrosinistra, come avviene a livello del comune di Aosta, confermando le “linee programmatiche dell’ultimo congresso unionista e rivendicando il ruolo fondamentale e glorioso dell’UV” che non si piegherà mai a Roma? Oppure aprire “ad una alleanza di centrodestra per rilanciare l’attività amministrativa e ottenere garanzie” sull’ottenimento di grandi benefici per la regione grazie al dialogo con Roma? Idealisti vs pragmatici si direbbe, salassi contro Roma vs salassi con Roma. Questo il dilemma che attanaglia – apparentemente – il partito in queste ore.
Nel mezzo lanci di accreditate e attendibili agenzie stampa, smentite a mezza voce, ma soprattutto nubi, tante nubi impenetrabili. Con una dirigenza di partito che se non batterà un colpo, magari stasera, passerà alla storia della Petite Patrie davvero come ponzio pilatesca: “o voi popolo (unionista) volete Gesù o Barabba? Barabba! Barabba!“.
Il resto sappiamo come è andata…
Giuseppe Manuel Cipollone