L’obiettivo dei lavori è concludere entro la fine del 2025, tuttavia, durante la sua visita in Valle d’Aosta, il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi ha espresso il desiderio di accelerare il processo e inaugurare la variante tra Saint-Oyen e Etroubles sulla S.S. 27 del Gran San Bernardo all’inizio della stagione invernale 2025-2026. Rixi ha comunicato questa speranza ai giornalisti dopo aver effettuato un sopralluogo presso il cantiere, la cui storia è stata articolata e complessa.
I lavori per la realizzazione della variante sono stati avviati nel lontano 2011, con un costo previsto di 107 milioni di euro. La richiesta di un concordato da parte della prima azienda appaltatrice, avvenuta nel 2014, ha portato alla rescissione del contratto e al mancato completamento dell’opera entro il 2016.


Così la grande opera è rimasta ferma fino al 2021, quando il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile ha nominato l’ingegnere e dirigente ANAS, Matteo Castiglioni, quale commissario straordinario per al completamento dell’infrastruttura.
Ad esser stati particolarmente significativi i problemi di infiltrazione delle acque, conferma il commissario straordinario Castiglioni. Ora, però, anche le infiltrazioni che avevano rallentato il cantiere “sono state risolte a livello di progetto esecutivo. Gran parte delle lavorazioni prevedono i sistemi di captazione delle acque e di smaltimento delle stesse in modo tale da evitare le criticità che avevano caratterizzato l’appalto precedente”.
La visita del viceministro Edoardo Rixi
Per verificare lo stato dell’avanzamento dei lavori si è recato ieri, 4 luglio 2023, in visita al cantiere della “variante” il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi. Spazio anche ad un incontro con i vertici della società di gestione del traforo del Gran San Bernardo.




Rixi ha annunciato la volontà del governo di introdurre delle forme di incentivo affinché i tanti cantieri aperti sul territorio nazionale vadano verso la conclusione: “tantissime aziende hanno difficoltà dal punto di vista economico e utilizzano gli anticipi per finanziarsi e poi non riescono a finire i lavori. Noi abbiamo bisogno di lavorare con le aziende e di trovare degli strumenti, ma abbiamo soprattuttto la necessità di aumentare la capacità di fare i lavori e farli bene ma in tempi rapidi perché una strada aperta dopo due anni è diverso rispetto ad una strada aperta dopo 15 anni”.
“La cosa che bisogna evitare in questo momento è quella di riavere cantieri che si fermano per anni, come nel caso di Etroubles, perché poi è difficile ripartire. Questo non possiamo permettercelo soprattutto per i valichi alpini. Abbiamo necessità che le Alpi non separino, ma tornino ad unire le popolazioni per questo dobbiamo prenderci cura dei nostri trafori”, aggiunge in viceministro esortando un anticipo dell’apertura alla viabilità.
“La Valle ha aspettato tantissimo e, con tutti i problemi che affliggono anche i valichi alpini, avere la possibilità di non far passare il traffico pesante all’interno dei centri urbani è una questione di sicurezza ma anche di fluidità della viabilità e decongestione dei centri urbani, quindi credo che sia utile”.