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Valle d’Aosta Aperta contro la legge sugli Enti locali: “serve una riforma vera”

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di Redazione

La decisione del Ministro Calderoli di impugnare la legge elettorale valdostana, in particolare sul tema del limite dei mandati per Sindaci sotto i 5000 abitanti, conferma i dubbi sollevati anche da Valle d’Aosta Aperta. Per la federazione di sigle della sinistra si tratta dell’ennesima dimostrazione della fragilità normativa costruita dal PD e Union Valdôtaine.

“La loro soluzione per evitare il commissariamento dei piccoli Comuni – attacca il movimento – è stata un mix di aumenti: più Assessori, indennità più alte per alcuni Sindaci, quorum abbassato e mandati prolungati. Ma alla Valle d’Aosta serve altro: una riforma vera, che tenga conto della realtà attuale”.

Il Consigliere Erika Guichardaz aveva votato contro la legge 4/2025 e ora annuncia opposizione netta anche alla nuova proposta di revisione sull’esercizio associato delle funzioni comunali e sulla figura dei Segretari degli Enti locali, calendarizzata per il Consiglio regionale in corso.

“Dopo i buoni propositi della legge 15/2020, ci ritroviamo a fine legislatura con un testo anacronistico, l’ottavo intervento normativo solo sui Segretari comunali. L’Autonomia non può essere un alibi per riforme superficiali. Serve un sistema locale moderno, che superi il tabù della fusione dei piccoli comuni, valorizzi le competenze e istituisca finalmente un albo unico della dirigenza”, concludono dal movimento.

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