Non bastano le parole rassicuranti espresse dai Consiglieri di maggioranza Roberto Rosaire (UV) e Antonino Malacrinò (FP-PD) circa i risultati economici del Traforo del Gran San Bernardo, Valle d’Aosta Aperta esprime invece il suo scetticismo in una nota stampa in cui annuncia battaglia sul dossier.
“(…) il 9 gennaio la II e la IV Commissione consigliare sono state convocate, in seduta congiunta, per audire i Consiglieri di nomina regionale e l’ex Presidente di Sitrasb (Società Italiana Traforo del Gran San Bernard) a seguito di una richiesta formulata nel Consiglio del 10 dicembre 2024 dai gruppi di minoranza”, introduce la nota.
E poi continua: “come Valle d’Aosta Aperta esprimiamo, innanzitutto, estremo rammarico per la mancata partecipazione del Presidente dimissionario della Sitrasb (cfr. Edi Avoyer) che avrebbe potuto chiarire alcuni nodi importanti sulle interlocuzioni in atto, ma – ancor più – esprimiamo preoccupazione per il futuro del Traforo del Gran San Bernardo”.
“Al di là della situazione economica della società e dei flussi di traffico veicolare – sottolinea Vd’A Aperta – sono molti i dubbi rimasti rispetto alla richiesta di proroga della concessione fino al 2070 avanzata da Sitrasb, ai lavori sul raccordo di ingresso, ai rapporti con il Ministero dei Trasporti e all’intenzione della Regione di nominare, per pochissimi mesi, un nuovo Presidente in una situazione piuttosto complessa all’interno del Cd’A”.
Il movimento di sinistra conclude annunciando la volontà di seguire molto da vicino la questione, in particolare in merito alle tensioni e ai “movimenti tellurici” che si starebbero registando nei vertici aziendali: “su quest’ultimo tema, il nostro Consigliere regionale Erika Guichardaz ha presentato una nuova interpellanza per il prossimo Consiglio Valle e continuerà a lavorare ad Aosta, Roma e Bruxelles in sinergia con i rappresentanti delle varie istituzioni per cercare di fare luce su questo dossier”.