La notizia delle infiltrazioni d’acqua che scendono dalla facciata del nuovo Ateneo dell’Università, appena inaugurato, sta creando diversi imbarazzi. A replicare è la SIV (Société Infrastructures Valdôtaines) che fornisce delle puntualizzazioni tecniche in merito alla costruzione del plesso, provando così a rispondere alla polemica.
“In relazione alle notizie comparse di recente su varie testate giornalistiche e notiziari, circa il nuovo edificio destinato alla didattica della Università della Valle d’Aosta, la Société Infrastructures Valdôtaines (…) fornisce alcune spiegazioni circa le infiltrazioni d’acqua registrate sulla facciata dell’edificio recentemente inaugurato ufficialmente”, si legge in premessa ad una nota.
Secondo SIV – per spiegare quanto accaduto – “sono indispensabili alcune sintetiche premesse”. Innazitutto, “la concezione architettonica dell’edificio, curata dallo studio MCA (Mario Cucinella Architects), fin dalla sua prima proposizione ha evidenziato i propri caratteri formali marcatamente innovativi nel panorama valdostano”.
La facciata ovest – specifica la società – “è costituita da una messe di elementi e materiali diversi e singolarmente unici”, ovvero “39 costolature (centine di sostegno) d’acciaio ognuna di diversa sagoma e sviluppo, 2040 elementi rivestiti in materiale acrilico/minerale (tipo corian) ognuno di diversa dimensione e geometria, 36000 elementi e componenti che costituiscono complessivamente la facciata ed infine 25 km di giunti siliconici realizzati alfine di garantire la tenuta all’acqua fra i vari elementi verticali e orizzontali”.
La SIV specifica, inoltre, che il consorzio di imprese valdostane appaltatore dei lavori “(…) si è avvalso, per la progettazione, di uno dei più reputati studi professionali – a livello nazionale – specializzato nel campo specifico”.
Una facciata della struttura, dunque, che sarebbe un “unicum (…) estremamente sensibile alle variazioni di temperatura, di soleggiamento e meteorologiche in generale” e che “ricorrendo ad una metafora (…) a suo modo respira”, risultando “in continuo e marcato movimento anche se questo non è percepibile”.
Una toppa quella di SIV, che francamente suona anche peggio del buco: “rispetto dunque alle giuste e preoccupate segnalazioni pervenute di infiltrazioni d’acqua della facciata, ed in particolare con riguardo agli utenti tutti della nuova struttura, è doveroso informare che l’impresa realizzatrice è tenuta per contratto ad intervenire ogniqualvolta si registri il fenomeno”. Ma al contempo “si confida che qualche disagio possa essere compreso e tollerato, oggi ed in futuro, in ragione delle estreme complessità realizzative descritte per poter usufruire di un’opera tanto prestigiosa quanto unica”.