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The Stone, la III Commissione dice ‘NO’ ad un’indagine conoscitiva del Consvda

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di Redazione

La III Commissione consiliare ‘Assetto del territorio’ ha respinto la proposta di avviare un’indagine conoscitiva sul progetto ‘The Stone’, l’edificio che sorgerà a Breuil-Cervinia al posto dell’ex hotel Fosson. La richiesta, presentata dai consiglieri Luca Distort (Lega Vd’A) e Chiara Minelli (PCP), è stata bocciata con l’astensione della maggioranza.

Secondo il Presidente della Commissione, Albert Chatrian (UV), non c’erano i presupposti per accogliere la proposta. “Non abbiamo accolto la richiesta – spiega – poiché la soprintendenza ai Beni culturali ha autorizzato il nuovo progetto, ritenendolo coerente con il contesto di Breuil-Cervinia. Inoltre, l’assessore Sapinet ha confermato che il Comune non ha mai richiesto supporto tecnico alla struttura regionale competente in materia urbanistica. Riteniamo, quindi, che avviare un’indagine conoscitiva rappresenti un’ingerenza della Regione nelle competenze del Comune, contravvenendo al principio di rispetto dell’autonomia comunale e del suo ruolo istituzionale”.

Le voci dell’opposizione
I proponenti della richiesta, tuttavia, non concordano con la decisione della Commissione. Per il Consigliere Luca Distort (Lega Vda), l’approccio adottato equivale a ignorare problematiche sollevate dalla cittadinanza: “un comitato di residenti e di frequentatori della località ha commissionato la redazione di pareri sulla legittimità di applicazione della ‘legge Casa’, nel caso in questione, rilevando evidenti criticità. Affidare alla sola amministrazione comunale di Valtournenche la valutazione degli elementi interpretativi emersi dalle perizie non è un atto di rispetto della competenza comunale (motivazione principale del diniego), ma un atto di abbandono di una parte del territorio e un’astensione nel ruolo ispettivo degli organi consiliari”.

Chiara Minelli (PCP), invece, ha sostenuto: “l’esigenza di conoscere la documentazione richiesta. Infatti, la Commissione si occupa di assetto del territorio e una conoscenza degli atti legati al caso ‘The Stone’ è doveroso per chi ne fa parte. Non c’è alcuna ingerenza verso il Comune, ma al contrario c’è una volontà di collaborare con l’ente locale nell’interesse comune della buona gestione del territorio”.