Come a livello nazionale anche in Valle d’Aosta la CGIL sottolinea la necessità di prorogare il termine di sospensione del Reddito di Cittadinanza per altri 7 mesi, così da “dare modo alla popolazione, in condizione di bisogno, di essere presa in carico dai servizi sociali”.
Sono 71 gli ormai ex percettori del Reddito di Cittadinanza valdostani ai quali ieri, 1° agosto, è stato comunicato lo stop dell’erogazione della prestazione attraverso un sms da parte dell’INPS.
“La brutta riforma del Reddito di Cittadinanza sta lasciando senza sostegno migliaia di persone su tutto il territorio nazionale e ne sta scaricando la responsabilità sulle lavoratrici e sui lavoratori dei servizi sociali”. Per il sindacato “è necessario prolungare i termini e assumere rapidamente il personale a tempo indeterminato, in modo da assicurare e garantire la formazione per dare risposte rapide ad un problema così grave come la povertà. Anche in Valle d’Aosta non siamo immuni da questo problema e lo si legge dai recenti report diffusi da Istat e Caritas”.
“Per ora l’unica certezza sono i 71 sms inviati dall’INPS, dove viene comunicato lo stop al reddito di cittadinanza. Il nostro timore è che tante, troppe, famiglie si ritrovino in seria difficoltà”. Dal 2019 ad oggi sono oltre 900 le pratiche effettuate dal Patronato della Cgil Valle d’Aosta relative al Reddito di Cittadinanza.
“È chiaro – conclude la CGIL regionale – come la strada presa dal Governo Meloni sia sbagliata. Da un lato taglia il reddito a tante famiglie povere e contemporaneamente continua a fare sanatorie fiscali”.