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Statuto speciale, monito di Fd’I a Testolin: “sulla revisione saremo attori, nessuna fuga in avanti”

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di Redazione

Una conferenza stampa che suona come un monito diretto al Presidente della Regione: Fratelli d’Italia Valle d’Aosta non intende abdicare ad un ruolo da protagonista nel percorso di riforma dello Statuto speciale regionale. A recapitare la missiva questa mattina, a Renzo Testolin, è la sezione regionale di Fd’I capitanata dal Coordinatore Alberto Zucchi, per l’occasione accompagnato dal Capogruppo del partito alla Commisione Affari costituzionali della Camera dei Deputati, l’On. Alessandro Urzì.

E la presenza di Urzì è significativa per due motivi: la sua appartenenza ad un’altra terra montana e autonoma, ovvero il Trentino-Alto Adige, e il suo ruolo strategico in vista dell’iter che l’eventuale riforma statutaria dovrebbe percorrere in Parlamento.

“Fratelli d’Italia non intende abdicare il proprio ruolo nell’essere compartecipe di quella che è la scrittura della regola del gioco, la più importante regola del gioco, cioè lo Statuto della Valle d’Aosta”, tuona Zucchi in apertura della conferenza stampa. “Noi non possiamo essere esclusi o quantomeno non partecipi alla stesura di quelle che sono le principali regole del gioco che reggono l’impianto della nostra Autonomia, è bene che il Presidente Testolin lo capisca. Ci stupiamo come ad oltre un anno dall’uscita delle prime indiscrezioni stampa, altri movimenti politici – anche nelle istituzioni – non abbiano rivendicato un ruolo su tema così cruciale”.

A fare saltare la pulce al naso di Fd’I è stato il recente annuncio del Presidente Testolin – in parte a inaspettato – di aver incontrato il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli. Con lui sarebbe stata concordata l’apertura di un “tavolo tecnico” per una prima revisione dello Statuto speciale della Valle d’Aosta. Troppo per Alberto Zucchi che, da un lato, sottolinea l’assenza di un momento politico precedente all’annuncio di un tavolo tecnico, dall’altro evidenzia il ritardo del Governo regionale su un dossier importante come lo Statuto, su cui altri attori – come la Regione Trentino-Alto Adige – sono invece molto ben avviati.

A sx Massimo Lattanzi, al centro Alberto Zucchi, a dx l’On. Alessandro Urzì

“Il discorso – aggiunge Massimo Lattanzi, alla destra del Coordinatore regionale Zucchi – è la mancanza di un tavolo di confronto politico prima dell’apertura del tavolo tecnico. In Valle d’Aosta non se ne sa nulla. Ma gli alleati di Governo, come il PD, sanno delle interlocuzioni di Testolin per la riforma dello Statuto? Gli iscritti all’Union ne conoscono i contenuti, oppure si vuole far passare la revisione a scatola chiusa e senza discussioni?”.

A concludere la missiva è naturalmente il Deputato Urzì, che testimonia il ritardo che sul tema si riscontra in Valle d’Aosta: “non c’è stato un coinvolgimento dell’opinione pubblica, del Consiglio regionale, che sarebbe stato il passaggio minimo, il minimo sindacale. Scopro che non c’è stato un coinvolgimento evidentemente neanche degli alleati silenti del Partito Democratico: su questo non ho letto una dichiarazione, come se lo Statuto fosse cosa d’altri”.

Il Deputato sottolinea come Fratelli d’Italia stia avendo un ruolo fondamentale nel processo di revisione dell’Autonomia trentina, ora ben avviata, sempre con approccio propositivo e paritario insieme ai movimenti autonomisti della regione.

L’On. Urzì mentre espone le posizioni di Fratelli d’Italia

E qui arriva la piccola tirata di orecchie da parte dell’Onorevole trentino al Governo regionale, che pare voler tacere determinati argomenti: “i partiti del governo nazionale su queste partite sono il perno delle decisioni (…), quindi non cerchiamo, come dire, con una catapulta, di superare questo perché è inutile e contro gli interessi della stessa Autonomia”.

Non solo Fd’I vuole fortemente scrollarsi da dosso le etichette di un nazionalismo novecentesco e centralista, anzi – sottolinea l’On. Urzì – nel quadro di un rinnovato patto di unità nazionale “vogliamo candidarci per governare una Autonomia che contribuiremo a rafforzare. Ci sono tanti temi messi in un cassetto, vedasi la Zona Franca. Vogliamo riaccendere un riflettore su questi”.

Negli anni, conclude il Deputato, “la Riforma del Titolo V ha dato vita ad una valanga di conflitti di attribuzione fra Stato e Regioni. Conflitti che la Corte Costituzionale, in gran parte, ha stabilito favorevolmente per lo Stato. Questa situazione ha creato grande confusione e incertezza, oltre a ridimensionare molto gli ambiti di attribuzione regionale. Noi di Fratelli d’Italia vogliamo mettere ordine, non demandando questo ruolo ad ambiti esterni alla politica”.