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Sport e inclusività: gli “Alpinisti InSuperAbili” hanno raggiunto la vetta del Breithorn

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di Redazione

E’ stato raggiunto il primo degli obiettivi di un progetto unico nel suo genere, che prevede l’accompagnamento di persone con disabilità motoria alla vetta del monte Breithorn, a quota 4165 metri. 

In una giornata facilitata dal bel tempo, la salita è stata portata a termine con non poche difficoltà legate allo sprofondamento in traccia, conseguente alle escursioni termiche dei giorni scorsi. L’ausilio scelto per il trasporto in vetta di Raffaele è stato il ‘monosci’.

La salita è andata piuttosto bene, abbiamo faticato meno del previsto e abbiamo raggiunto la vetta più velocemente di quanto ci aspettavamo – ha raccontato Daniele Boero, organizzatore dell’iniziativa -. La cima è stata caratterizzata da un vento forte e freddo, in particolare dalla metà della diagonale in cresta. Siamo arrivati alla cima tutti con le lacrime agli occhi ed eravamo emozionati. C’è stato un attimo di silenzio collettivo in contemplazione del panorama e dell’impresa compiuta. Raffaele, il trasportato, che solitamente non si esprime mai perché timido, era davvero molto contento. La giornata è andata molto bene, siamo molto orgogliosi di quello che è stato fatto e ringraziamo tutte le persone che ci hanno supportato e sono stati vicini a questa impresa. Cervinia veramente riparte”. 

Il progetto prevede la formazione di una squadra di persone addette al traino e da alcune guide alpine che si occupano della sicurezza sul ghiacciaio. Dopo la partenza da Breuil-Cervinia si raggiunge il Piccolo Cervino, da cui inizia la vera e propria salita sul ghiacciaio. La progressione sul ghiacciaio avviene in cordata tramite il traino del ‘monosci’ o ‘dual ski’ – realizzati per la movimentazione su terreno innevato – effettuato da cinque persone, 4 al traino e uno al manubrio, che vincolate tra loro in sicurezza e alternandosi ad altre persone raggiungeranno la vetta del Breithorn. L’obiettivo? Regalare a queste persone la possibilità di raggiungere la vetta di un 4000 e poter godere di tutte le emozioni che solo queste montagne riescono a dare.

Per Roberto Ferraro, un organizzatore, “tecnicamente la giornata è stata anticipata di un giorno ed è stata una scelta azzeccata. La traccia era molto buona anche se le temperature alte di questi giorni hanno modificato la consistenza della neve. Siamo tutti molto entusiasti e motivati e questa salita ha voluto essere un modo di abbattere le barriere. Raffaele è un ragazzo molto timido e riservato e quindi rispettiamo questo suo essere. È stato molto contento e ha fatto i complimenti a tutto il gruppo. Le guide ed i volontari che hanno partecipato avevano sempre un sorriso speciale e questo è sintomo che erano consapevoli di ciò che stavano facendo”. 

Alla salita ha presto parte anche Moreno Pesce, definito “l’uomo delle vertical”, atleta paralimpico, leggenda delle montagne. Nonostante l’amputazione della gamba, che ha subito nel lontano 1997, in seguito ad un incidente in moto, è un alpinista a tutti gli effetti: “sono stato molto felice di essere stato coinvolto e sono molto felice di quello che hanno realizzato gli Alpinisti InSuperAbili perché non era affatto scontato salire come sono saliti. Sono stati davvero molto bravi e hanno avuto una marcia davvero molto veloce – ha detto Pesce –. Si è creato uno spirito di gruppo e di amicizia bellissimo. Ho avuto la fortuna di avere tre angeli della Guardia di Finanza che mi hanno scortato fin su e mi hanno aiutato perché la neve non era affatto facile, era molto pesante e si sprofondava, regalandomi la possibilità di arrivare in vetta. Spero che ci siano sempre più possibilità di salita in vetta aperte alla disabilità”. 

Dopo la prima vetta il progetto non si ferma: la prossima impresa è in programma il 27 luglio 2024.