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Si è chiusa la  27ª edizione di Celtica Valle d’Aosta: registrate oltre 13.000 presenze

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di Redazione

I numeri confermano il successo della festa internazionale di musica, cultura e arte celtica più alta d’Europa: Celtica 2023 ha registrato 13.300 presenze negli eventi organizzati tra Aosta, Courmayeur, di cui 10.500 presenze nel solo Bosco del Peuterey.

Il commento a caldo di Laura Plati e Riccardo Taraglio – rispettivamente direttrice tecnica e direttore artistico – è estremamente positivo: “questa ventisettesima edizione ha incarnato perfettamente il motto di Celtica, che è riportato all’ingresso del Bosco del Peuterey: Non ci sono estranei qui, solo amici che non abbiamo ancora incontrato. L’energia, l’atmosfera, le emozioni, le sensazioni percepite nei giorni della manifestazione hanno reso quasi indistinguibili pubblico e organizzatori. Tutti noi abbiamo percepito l’armonia che si è respirata nel Bosco e il desiderio da parte di tutti di realizzare anche quest’anno il Sogno che continua da 27 edizioni”.

Il programma proposto al pubblico quest’anno era composta da circa 50 concerti e spettacoli, 180 animazioni e attività, 50 conferenze ripetute nei 4 giorni, offerti da 90 musicisti e ballerini, 60 rievocatori (Clan della Fossa, Labarum Bagauda Teuta Laevi, Arcieri del Grifone, Cantos Alisianon), 45 artigiani.

Il grande protagonista della festa è stato come sempre il secolare Bosco del Peuterey, che ha ospitato la gran parte degli appuntamenti: un valore aggiunto certificato lo scorso marzo dai CeltCast Awards di Amsterdam, dove Celtica ha vinto il primo premio come miglior location e il terzo premio come miglior festival.

La novità di questa 27ª edizione è stata l’ouverture organizzata ad Aosta in collaborazione con il Comune di Aosta in occasione della Festa della Musica il 21 e 22 giugno.

Mercoledì 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, in piazza Chanoux alle ore 17:00, si è esibito il David Pasquet 3, formazione scatenata e portatrice di Trad-Innovation, che ha accompagnato il pubblico in un viaggio onirico di musica elettronica dalle profonde radici bretoni, reinterpretando il biniou e la bombarde, i due strumenti della tradizione popolare. Giovedì 22 giugno nella chiesa di Sant’Orso si è esibito Alan Stivell, il maggiore divulgatore della musica bretone e celtica nel mondo. Il suo concerto, che ha proposto un repertorio di musica bretone dalle sorprendenti connessioni con la cultura cristiana, ha registrato il tutto esaurito.

Giovedì 29 giugno si è aperto invece il programma in Val Veny, con i primi concerti e animazioni nel Bosco del Peuterey e la Welcome Scottish Dinner, la cena scozzese di benvenuto. Come da tradizione la musica è stata la protagonista delle 4 giornate: artisti provenienti da Italia, Scozia, Francia e Polonia hanno animato le giornate e le nottate per una manifestazione tutta da vivere.