Per la seconda edizione del progetto ‘Emigration Valdôtaine dans le Monde’ che quest’anno si svolgerà in Sudafrica sono stati selezionati Fabio Droghese, Ludovica Mocci, Anaïs Montrosset e Giulia Macello Violetta tra 18 candidati che si sono presentati al colloquio orale di inizio settembre.
“La selezione dei 4 giovani non è stata facile per la qualità delle candidature che si è rivelata di alto livello scelti per la conoscenza del francese e dell’inglese, della cultura e dell’identità valdostana e di una buona pratica di software di produzione e post-produzione audiovisivi”, fa sapere una nota. I giovani riceveranno anche una borsa di studio per la partecipazione al progetto.
Dopo un primo reportage sull’emigrazione negli Stati Uniti (intitolato The New World), visionabile gratuitamente sul sito dell’Union de la Presse Francophone all’indirizzo www.upfvda.org, quest’anno il secondo reportage seguirà la vita di diversi valdostani emigrati in Sudafrica.
Storie sorprendenti, in primis quella di Ariane Questiaux Coulter, pronipote di un emigrato di Sarre dell’inizio del secolo scorso, che aveva ‘perso’ il legame con le proprie origini e da poco ritrovate grazie al lavoro di una investigatrice-genealogista novarese, una delle tre storie che verranno sviluppate nel racconto. Il lavoro di scrittura del reportage è in fase di sviluppo per essere pronti a girare a Cape Town, dal 26 novembre al 3 dicembre. Anche se alcune sequenze sono già state girate in Valle d’Aosta lo scorso maggio e in parte questo mese. E altre saranno girate ad ottobre. Il lavoro di montaggio e post-produzione inizierà subito dopo le riprese agli inizi di dicembre fino a fine gennaio.
Come lo scorso anno, Michela Ceccarelli, consulente scientifico della Fondazione Chanoux, è responsabile del coordinamento dei testimoni emigrati in Sud Africa. Alessandro Celi, presidente del Comité des Traditions Valdôtaines, è consulente sulla storia dell’emigrazione valdostana: Mentre Patrick Perrier e Marco Gheller, rispettivamente segretario generale e presidente della Fondation Chanoux, si occuperanno della logistica del progetto.
Il coordinamento generale e l’ideazione del progetto nonché la scrittura, le immagini, il montaggio e la regia del reportage sull’emigrazione valdostana in Sud Africa sono a cura di Joseph Péaquin, presidente dell’UPF Vallée d’Aoste con l’aiuto dei giovani selezionati.
Il progetto è frutto della collaborazione tra l’UPF Vallée d’Aoste, il Comité des Traditions Valdôtaines e la Fondation Chanoux e sostenuto e finanziato dal servizio attività culturali dall’Assessorato Beni culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione Autonoma Valle d’Aosta.