Si è tenuto ieri – 20 novembre – lo sciopero del personale sanitario indetto dai Sindacati di categoria Anaao Assomed, Cimo e Nursing Up. Sciopero a cui hanno aderito diversi professionisti dell’ospedale di Aosta, anche se la struttura ha continuato a erogare regolarmente gran parte delle prestazioni sanitarie.
A riassumere le ragioni della protesta, condivisa dalle sigle sindacali, è il dott. Giovanni Donati, chirurgo toracico dell’USL Valle d’Aosta e esponente della Cimo.
“Le ragioni principali di questo sciopero sono tre – dice il dottore per AostaNews24. La prima verte sulla forte richiesta di difesa della Sanità pubblica. I Governi di tutti i colori, da anni, promettono tanti fondi stanziati sulla Sanità pubblica, ma poi non se ne vede lo stanziamento reale. Non fa eccezione questo Governo, che aveva annunciato in manovra 3,7 miliardi ma in realtà sappiamo che ne arriveranno solo 1,3. Fondi che saranno del tutto insufficienti”.
“La seconda – continua il dott. Donati – è la necessaria depenalizzione dell’atto medico. Questa è una richiesta che avanziamo da tanto tempo, ma non la vediamo riconosciuta. Il terzo punto, infine, è la richiesta di avere ospedali e strutture sanitarie più sicure per il personale, evitare le aggressioni che sempre più spesso infermieri e medici subiscono. Serve garantire la sicurezza del personale sanitario, anche in Valle d’Aosta si registrano episodi preoccupanti”.
Martina Branco