Rete Civica continua nella sua azione di pressione su CVA, attaccando nuovamente l’azienda energetica. In questa occasione la contestazione verte sull’impatto dell’alluvione sugli impianti gestiti dalla società, dopo la conferenza stampa in cui CVA ha fatto il punto della situazione.
CVA afferma che i danni sono “limitati a 2,8 milioni” di euro, mentre i danni da mancata produzione (…) non possono al momento essere quantificati. “In realtà – attacca il movimento di sinistra – il danno da mancata produzione è una stima che si può facilmente effettuare, conoscendo la potenza produttiva di ogni impianto e il valore di tale produzione. L’unica variabile riguarda i tempi di arresto della produzione, ma sul periodo di fermo impianto già trascorso si potrebbero fornire dati puntuali“.
E ancora. “è stato presentato un quadro lacunoso ed edulcorato della situazione, visto che a oltre un mese di distanza dall’evento alluvionale vari impianti sono ancora fermi o con produzione ridotta. Particolarmente sottovalutata appare la situazione della centrale idroelettrica di Valpelline, la più grande di tutta la Valle, su cui è stata depositata un’interrogazione a risposta scritta dalla consigliera Minelli, in attesa di risposta”.
Secondo Rete Civica il sommovimento di terreno e detriti (2,5 milioni di metri cubi di terra), che si è staccato dalla morena glaciale a monte della diga di Bionaz, avrebbe fatto meno danni di quelli effettivamente ha causati se l’attività produttiva dell’impianto fosse stata sospesa prima. Scrive infatti RC: “l’attività produttiva a Valpelline infatti non sembra essere stata fermata in tempo e questo ha fatto sì che si ostruisse il canale di 14 Km, scavato nella roccia nel 1950, che da Place Moulin porta l’acqua all’invaso di By e da qui, con le condotte forzate, alla centrale di Valpelline. Come mai, proprio sulla base delle previsioni meteorologiche e delle osservazioni sul campo, non si è provveduto a fermare subito la produzione, evitando che si determinassero l’ostruzione del canale di adduzione e i danni agli impianti?”.
Il movimento politico chiede a CVA di far chiarezza sui tempi di ripristino dell’infrastruttura: “come si pensa di fare – e in quali tempi – per provvedere al ripristino del canale e alla sostituzione dei macchinari danneggiati? Qual è ad oggi l’ammontare dei danni della mancata produzione?”