Un botta e risposta oramai destinato a finire sui banchi del TAR. Ad infiammare la tarda primavera della politica regionale è il referendum elettorale, dopo che il Presidente Testolin ha annunciato il colpo di mano fissando la data della consultazione al 10 agosto. Un referendum “balneare” che non poteva non irritare i promotori, in prima linea – dall’opposizione Fratelli d’Italia – che in un post social annuncia battaglia
“Solo gente irresponsabile può pensare di promuovere un referendum, di qualunque natura, nella settimana di ferragosto”, tuona Fd’I.
“Per noi – continuano il partito – questa consultazione poteva e doveva essere indetta in tempi più consoni, ma è stata fissata volutamente (anzi dolosamente) in tale data farsesca, pertanto non ha alcun valore perché non può produrre effetti sulla prossima tornata elettorale”.
Partito di Giorgia Meloni che promette l’impugnativa in sede giudiziale: “non lo decide certo Testolin, né l’ANSA, se questo referendum balneare (…) avrà valenza sulle elezioni di settembre, ma il futuro giudizio del TAR. Vedremo se il giudice competente riterrà legittimo indire i comizi elettorali di settembre in data antecedente al referendum senza fare riferimento alla legge vigente che prevede una sola preferenza”.
Una situazione di incertezza, che secondo Fd’I rischia di invalidare l’intero iter di avvicinamento alle elezioni: “questa surreale situazione di incertezza che ha enormi ripercussioni sulla composizione delle liste, che necessitano per taluni almeno 1000 firme di supporto, in un intreccio pazzesco di date ha un solo responsabile che è il Presidente della Regione, a cui chiederemo tutti i danni diretti e indiretti che si potranno produrre da questa sua decisione”.