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Reclutamento urgente dei Vigili del fuoco, sì dal Consiglio Valle. Protesta dalle opposizioni contro Testolin

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di Redazione

Nonostante le tensioni, alla fine – con 33 voti a favore e 2 astensioni – passa in Consiglio Valle il disegno di legge regionale che introduce misure straordinarie per il reclutamento urgente nel Corpo valdostano dei Vigili del fuoco.

Il provvedimento, composto da cinque articoli, è stato definito necessario a causa delle attuali carenze di personale. L’obiettivo dichiarato dal Governo regionale è accelerare e semplificare le procedure concorsuali per Vigili del fuoco, capisquadra e capireparto, in linea con la normativa statale vigente. Le nuove disposizioni saranno valide fino al 31 dicembre 2026.

Ad infiammare però lo scontro sarebbero le dichiarazioni del Presidente Testolin, che ribattendo a degli emendamenti al testo avrebbe irritato – e non poco – le minoranze.

Con una incosueta nota congiunta, infatti, i gruppi di opposizione in Consiglio Valle – sia di destra che di sinistra – hanno stigmatizzato “le affermazioni fatte (…) dal Presidente della Regione Testolin durante la discussione del disegno di legge sulle disposizioni per il reclutamento nel Corpo valdostano dei Vigili del fuoco”.

Affrontando gli emendamenti al testo depositati da alcuni gruppi di minoranza – scrivono FI, Lega Vd’A, PCP e RV – “il Presidente ha accusato i Consiglieri di presentare proposte non riferite all’interesse pubblico. Accuse pesanti e gravissime che insinuano un comportamento dei Consiglieri improntato a loro interessi privati nello svolgimento del proprio ruolo istituzionale”.

Una protesta istuzionale veemente da parte delle minoranz, che aggiungono: “ancora una volta, il Presidente Testolin dimostra di non aver alcun rispetto nei confronti del lavoro della minoranza e di utilizzare atteggiamenti e modalità espressive del tutto inopportuni e inadeguati per chi ricopre la più alta carica istituzionale della Valle d’Aosta”.

A tal riguardo, concludono le opposizioni, “rileviamo il totale silenzio del Presidente del Consiglio che dovrebbe garantire il rispetto per tutti i Consiglieri e censurare espressioni lesive dell’onorabilità degli stessi”.