Il podcast ‘Illumina Aosta’ condotto dal giovane Luca Dodaro è al centro di un caso, dopo la puntata del 20 marzo in cui sono stati invitati alcuni medici e professionisti sanitari per parlare di episodi imbarazzanti avvenuti in corsia. Un tono scanzonato, quello del podcast, che non è stato gradito sia dall’Ordine dei Medici che dall’Ordine degli Infermieri, entrambi decisi a far rispettare il contegno pubblico previsto nel codice deontologico dei rispettivi albi professionali.
Nello scenario, poi, anche una questione sulla alla privacy dei cittadini che si rivolgono alle strutture sanitarie: infatti, sebbene nella puntata non vengano mai citati nomi e cognomi dei “protagonisti”, sono diversi i dettagli e le circostanze narrate in modo leggero – circa episodi decisamente imbarazzanti – che possono permettere una identificazione relativamente facile dei soggetti, in una regione molto piccola come la Valle d’Aosta.
Il comunicato dell’Ordine dei Medici
Una presa di posizione netta dell’Ordine dei Medici, che ha diramato un comunicato dove chiede l’immediata rimozione del contenuto video contestato e le scuse del giovane conduttore.
Si legge infatti sulla nota: “L’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Valle d’Aosta, unitamente all’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Valle d’Aosta, condannano fermamente il contenuto del podcast ideato e condotto da Luca Dodaro, che ha fatto riferimento all’Ospedale di Aosta e che è stato pubblicato su YouTube mercoledì 20 marzo”.
L’Ordine professionale si dice “profondamente stupito e deluso” dal tono e dai contenuti espressi in questo podcast, “i quali rappresentano una distorta e inaccettabile rappresentazione della realtà sanitaria nella nostra regione”.
“La necessità di fare audience non giustifica che si debba ledere la dignità delle persone e, purtroppo, durante la puntata sopracitata sono state viceversa diffuse narrazioni fuorvianti e dannose con contenuti irrispettosi nei confronti di pazienti, medici ed infermieri”, continua la nota.
I medici valdostani si dicono quindi preoccupati per l’immagine distorta della situazione sanitaria regionale che sarebbe emersa dal podcast, nonché del mancato rispetto e sensibilità diffusi in dei contenuti media che “possono arrecare danni morali considerevoli” ai cittadini tacitamente menzionati.
Le conseguenze
L’Ordine dei Medici è molto netto sul contenuto: deve essere rimosso e devono essere rettificate le parti che contengono informazioni erronee. L’ente infatti scrive: “chiediamo quindi che venga immediatamente ritirato il podcast in questione e che vengano fornite dal conduttore pubbliche scuse sul caso, oltre ad un’adeguata rettifica per correggere le informazioni erronee e dannose diffuse attraverso di esso“. Inoltre, viene chiesto al podcast di astenersi dal pubblicare altri contenuti potenzialmente irrispettosi.
Non solo, la posizione dei due medici ospiti della puntata è al vaglio dal punto di vista disciplinare: il codice deontologico richiede, in effetti, “contegno e decoro” nelle occazioni di esternazioni pubbliche per i professionisti sanitari. Nei prossimi giorni i due medici verranno chiamati per essere auditi presso l’Ordine, l’opzione di un procedimento disciplinare formalizzato – al momento – è solo sullo sfondo. Più probabile, invece, un ammonimento informale affinché i medici coinvolti si astengano da future esternazioni pubbliche analoghe.
I commenti
Il tono è conciliante ma non meno la determinazione del Presidente dell’Ordine dei Medici, il dott. Roberto Rosset, che ci dice: “sono stati condivisi dei contenuti – con un grande numero di visualizzazioni – che hanno riportato circostanze molto imbarazzanti per chi si può essere sentito citato. Si tratta di momenti dove i pazienti possono essere disorientati, non è il giusto messaggio da trasmettere a chi si deve sentire libero di rivolgersi ai professionisti della sanità. Sicuramente ci può essere stato del cattivo gusto”.
E’ proprio il Presidente dei medici Rosset che ci conferma: “il nostro codice deontologico impone ai medici il principio di rispetto e decoro nel modo di esternare in pubblico determinate situazioni che possono avvenire durante il nostro lavoro. Non abbiamo volontà punitive, ma chiediamo che in futuro si torni al contegno necessario su temi delicati qualora se ne parlasse in pubblico”.
Non dello stesso avviso, invece, Luca Dodaro, il protagonista e ideatore del podcast ‘Illumina Aosta’. Il giovane, raggiunto telefonicamente, ci dice: “io penso che la categoria dei medici e degli infermieri, in realtà, esca molto bene dalla puntata: simpatici, allegri, umani. Mi capita spesso nelle puntate di cercare di umanizzare professioni che solitamente vediamo in modo freddo e distaccato, in questa puntata è successa la stessa cosa”.
E ancora: “non si tratta di certo di un convegno di medicina, ma una trasmissione comica, il contesto è rilevante. In più in questa puntata viene trattato tutto in maniera anonima, quindi non vedo il problema. Molti degli aneddoti raccontati sono già stati ampiamente coperti dalla stampa locale negli anni passati, l’unica unica cosa diversa è il tono utilizzato, che è il solito tono ironico di Illumina Aosta”.
Di sicuro, in vista, non ci sono delle scuse da parte del conduttore, come chiesto dall’Ordine. Anzi Dodaro non esclude di tornare sul tema: “non mi è chiaro per cosa dovrei scusarmi: per aver riso ad aneddoti divertenti?”.
Giuseppe Manuel Cipollone