Nuove testimonianze nel processo per l’omicidio di Auriane Laisne, la 22enne francese trovata morta lo scorso aprile in una cappella abbandonata a La Salle. Al banco degli imputati c’è Sohaib Teima, 23 anni, residente a Fermo, ex compagno della vittima. L’udienza si è svolta oggi – 23 luglio – davanti alla Corte d’Assise di Aosta.

Il fratello della giovane, Gabin Laisne, ha descritto un rapporto segnato da violenze e minacce: “Auriane mi aveva detto che lui la picchiava, che le prendeva i dispositivi per controllarle la vita, che l’aveva minacciata di morte con un coltello“. Parole gravi, quelle del teste, che fanno eco al contesto relazionale già ricostruito dagli inquirenti.

A testimoniare – per la difesa – la madre del giovane imputato, che ha raccontato di aver ospitato Auriane a casa propria per alcuni mesi: “era libera, aveva le chiavi, tornava anche tardi. Ma litigavano in alcuni casi, soprattutto perché lei voleva uscire e lui no”.

La donna ha spiegato di aver saputo dell’arresto in Francia del figlio tramite una telefonata fatta da lui stesso, in lacrime. Aggiungendomi poi di non averlo potuto rivedere fino all’arrivo in tribunale.

In aula anche il cugino di Teima, che ha confermato tensioni e gelosie nella coppia. Secondo la dua versione, però a originare le gelosie sarebbe stata la vittima. Inoltre, ilcugino ha raccontato di essere stato presente al momento dell’arresto di Teima a Lione e di aver parlato con il padre di Auriane dopo la denuncia: “non è stato un tentativo di minacciare, solo un incontro per chiarire”. Interrogato dalla parte civile Jacques Fosson, il teste ha confermato che la ragazza gli aveva raccontato di essere stata aggredita, ma non ricorda la risposta data dall’imputato alla sua domanda in merito.

Il processo riprenderà il 16 settembre. Al centro della prossima udienza ulteriori elementi del dibattimento.