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No Vax, Caveri ci ricasca: “personale sanitario non vaccinato rimanga identificabile”

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di Redazione

Era un certo periodo che – vista la fine della percezione della pandemia da Covid-19 come emergenza nazionale – non vi erano manifeste polemiche sul tema dei vaccini, ma a risollevare la coltre ci ha pensato una novità di questi giorni: il reintegro del personale sanitario non vaccinato.

E se, da una parte, il reintegro dei medici e infermieri non vaccinati contribuirà a dare una piccola boccata di ossigeno ad un sistema sanitario pesantemente sotto organico, alcuni ‘no pasaran’ dell’apartheid sanitario paiono non volersi rassegnare al nuovo corso. E chi altri – chez nous – poteva distinguersi in tal senso se non l’Assessore Luciano Caveri, che più di tutti si era esposto durante i mesi caldi della pandemia in favore delle restrizioni per chi non si era sottoposto alla somministrazione. Proprio Caveri in passato – insieme all’Assessore Guichardaz che aveva evocato in modo equivoco un “trattamento speciale” per i No Vax – era già stato al centro di accese polemiche per le esternazioni sul tema.

L’Assessore pare essere nuovamente ricascato nella trappola di dichiarazioni facilmente equivocabili visto che due giorni fa, sul proprio profilo Twitter, ha evidenziato il proprio auspicio affinché il personale medico non vaccinato, seppur reintegrato, rimanga chiaramente identificabile.

Una posizione giustificata con la possibilità per il paziente di poter decidere se rivolgersi al medico non vaccinato oppure meno, ma che rimane difficile da capire come potrebbe essere applicata: forse la laurea di un medico non vaccinato dovrà avere meno valore legale? O forse sarà necessario affiggere delle mostrine per qualificare un medico non vaccinato da quello vaccinato? Non è ben chiaro cosa intendesse Caveri, che forse ha semplicemente lanciato l’ennesima provocazione di cui – proprio ora che sembra avviarsi una fase di normalizzazione del rapporto con il Covid-19 – non si sentiva il bisogno.

Giuseppe Manuel Cipollone