Dopo tanto dire, fare e disfare – ma soprattutto dopo tanto chiacchierare – l’ora della verità è arrivata: il congresso della Réunion autonomista è una realtà.
Sulla carta l’Union Valdôtaine assimilerà Alliance Valdôtaine e Vd’A Unie/Mouv. Solo dopo, con il tempo, inizieremo a capire se l’Union Valdôtaine non abbia fatto “entrare gli achei a Troia”.
E se da un lato l’impressione è che la montagna potrebbe partorire un topolino, dall’altro in tutte le segreterie politiche della Valle d’Aosta non si parla d’altro che di quel che avverrà in casa UV. E su questo, al netto delle tribolazioni, l’Union Valdôtaine gode ancora di una sorta di egemonia psicologica.
Ma nessun colpo di scena sembra in vista. Il congresso si annuncia abbastanza ordinato, anche se la partita della presidenza potrebbe rivelare qualche sorpresa.
La bontà dell’operazione però non la si scoprirà domani, ma alle urne nel 2025: giustificare un tale sforzo di conciliazione, di fronte ad risultato eventuale sotto i 10/12 seggi sarebbe davvero difficile.
Ed è per questo che da domani, 16 giugno 2024, sarà finita la consiliatura politica che lascerà il posto ad un ectoplasma: una consiliatura virtuale. Da dopodomani, invece, saremo in campagna elettorale.
Una lunga, progressiva, densa e estenuante campagna elettorale. Mai come in questo momento storico, infatti, sono numerosi i partiti che si stanno giocando letteralmente l’osso del collo.
Giuseppe Manuel Cipollone